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 2008  settembre 18 Giovedì calendario

Ditelo con un fiore: da secoli, un mazzo di rose o di fiori di campo è l´omaggio più elegante e gentile alla persona amata, a familiari od amici, per un compleanno, per San Valentino, per qualsiasi altra occasione, semplicemente per dichiarare, magari a sorpresa, amore o affetto

Ditelo con un fiore: da secoli, un mazzo di rose o di fiori di campo è l´omaggio più elegante e gentile alla persona amata, a familiari od amici, per un compleanno, per San Valentino, per qualsiasi altra occasione, semplicemente per dichiarare, magari a sorpresa, amore o affetto. Da cento anni in Germania, e da ottanta anche in Italia, possiamo farlo anche a distanza: Fleurop, oggi Fleurop Interflora, ha festeggiato ieri il suo primo secolo di vita qui nella Berlino dove nacque. una tradizione che resiste alle sfide del tempo, alle e-mail e a contatti e regali online, e ha accompagnato la vita del mondo moderno. La prima destinataria d´un mazzo di fiori spedito con Fleurop fu una giovane gentildonna di Potsdam, la Versailles dei prussiani e del Kaiser. Era il 1908, piena belle époque, e glielo inviò un timido ma ostinato spasimante dal centro di Berlino. Oggi, i fiori - telegramma sono ancora preferiti anche da molti vip. George Clooney, ogni volta che le riprese sul set lo tengono lontano dalla sua compagna nel giorno del compleanno di lei, non manca mai d´inviarle dozzine di rose rosse. L´idea nacque in una Berlino all´apice del suo splendore. Venne al geniale signor Max Huebner, fioraio grossista sulla Prinzenstrasse di Kreuzberg. Erano tempi lontani, ma vivacissimi: nella capitale del Kaiser, tra elmetti chiodati, carrozze che sfrecciavano sotto la Porta di Brandeburgo e belle signore a passeggio con l´ombrellino parasole sull´Unter den Linden o sul Ku´Damm, corteggiarsi, cercare l´anima gemella o sognare romantiche avventure era una passione che univa un po´ tutti: ufficiali imperiali o commercianti e scienziati ebrei, ambasciatori delle potenze occidentali e aristocrazia operaia. Huebner fu il primo a pensare di separare vendita e spedizione: si affidò a telefono e telegrafo, e alla posta pneumatica che allora a Berlino aveva la più fitta rete urbana del mondo. Strinse un´alleanza con 98 fiorai, fondò l´ "Unione per la consegna dei fiori". E fu subito il boom. Huebner fu emulato due anni dopo dai fiorai americani con la `Florists´ telegraph delivery´, e nel 1927 fondò Fleurop-Interflora su scala mondiale. Calcolava persino i prezzi con un´immaginaria valuta floreale, chiamata `fleurin´, e ancorata al franco svizzero. Un boom che è sopravvissuto a due guerre mondiali e alla globalizzazione, e dura ancora oggi, nonostante l´insidia di internet. Adesso, certo, è possibile cliccare sul motore di ricerca preferito e trovare migliaia di piccole imprese che consegnano fiori in terre lontane. Magari a prezzi inferiori. « una sfida, ma possiamo farcela», dice Hansjoerg Buchholz, presidente di Fleurop Germania. Almeno due terzi dei fiori - telegramma in tutto il mondo continuano a essere venduti, inviati e consegnati dall´azienda che inventò il regalo. Oggi consegna mazzi di fiori in 150 paesi, con cinquantamila fiorai-partner sparsi per il globo. E si adatta a gusti e usanze diverse, da un popolo all´altro. L´Europa, nel mondo dell´omaggio floreale, è divisa da una invisibile frontiera Nord-Sud: gli svedesi sono quelli che regalano mazzi di fiori più spesso, in media sei volte l´anno. I tedeschi tre volte. Nell´Europa meridionale, il gesto è più raro. Ma ovunque, appunto, due persone su tre che vogliono inviare fiori a cari lontani scelgono Fleurop e non il web: un´abitudine elegante e gentile deve restare un po´ all´antica, ai limiti del demodé, anche nei metodi di acquisto e consegna, per non perdere stile. E dei tempi degli ulani con l´elmetto chiodato e delle belle signore con l´ombrellino, a Fleurop è rimasto il rigore: i fornitori che due volte consegnano i fiori troppo tardi, o peggio che mai dimenticano il bigliettino d´accompagnamento, perdono il contratto. Andrea Tarquini