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 2008  settembre 18 Giovedì calendario

2 – CHI VALUTA GLI ASSET DI ALITALIA? LA BANCA DI BRAGGIOTTI (SOCI LIGRESTI E BENETTON)

Non è vero che l’economia è una scienza triste.
A Milano c’è qualcuno che la pensa in modo diverso e ne parla con ironia. Uno di questi è Carlo Scarpa, un parmigiano calvo e baffuto dall’aria simpatica che insegna economia industriale all’università di Brescia ed è stato consulente della Banca d’Italia.
Scarpa fa parte del pool ”idee pulite” de ”LaVoce.info”, il sito internet di opinioni economiche guidato dall’economista fighetto, Tito Boeri. Quest’ultimo, come è noto, è diventato da poche settimane editorialista principe di ”Repubblica” ed è molto apprezzato da Carletto De Benedetti.

Carlo De Benedetti e Silvia Monti
© Foto U.Pizzi
Non a caso sul giornale del Gruppo Espresso appare oggi la sintesi di un articolo (messo in rete ieri) sui costi del salvataggio Alitalia. Il testo è stato scritto da Carlo Scarpa ed è molto interessante perchè arriva alla conclusione che ciascun contribuente italiano caccerà 72,5 euro per aiutare Silvio e i capitani coraggiosi della nuova Alitalia.

Nell’articolo che bisogna andare a leggere sul sito ”LaVoce.info” c’è però un passaggio che ”Repubblica” non riprende e che vale invece la pena di citare. Riguarda la valutazione che Banca Leonardo, l’advisor ”indipendente” nominato dal Governo, dovrà fare dell’attivo di Alitalia. Le stime sugli asset da vendere alla Cai, la società dei 16 capitani coraggiosi, girano intorno a 7-800 milioni di euro, ma secondo l’ironico Scarpa queste valutazioni sono molto generose perché l’advisor Banca Leonardo ”nominato per valutare gli asset da vendere appartiene ad alcuni azionisti presenti anche nella Cai”, e, conclude l’economista, ”la questione è talmente ridicola da commentarsi da sola”.

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In effetti nella tormentata vicenda Alitalia, dove le ultime notizie confermano ciò che ha scritto sabato pomeriggio Dagospia sui contrasti tra i soci di Cai, salta fuori un altro clamoroso conflitto di interessi.
Banca Leonardo è la banca rilanciata nell’aprile 2006 da Gerardo Braggiotti, il genietto della finanza che fu cacciato – al pari di Matteo Arpe - da Mediobanca e gode di rapporti privilegiati con la Fiat e la finanza francese.

Bene: dentro Banca Leonardo si ritrovano come azionisti la Saifin Sai-Finanziaria presieduta da Giulia Ligresti, che detiene il 4,8%, mentre Edizione Holding di Benetton possiede l’1,9%. Quanto basta per dire che personaggi pesanti ai quali è stato chiesto da Palazzo Chigi di sacrificarsi per Alitalia saranno destinatari della polpa valutata da una banca di cui loro stessi sono azionisti. Stupendo!