varie, 17 settembre 2008
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Lewis Kenneth
• Meridian (Stati Uniti) 9 aprile 1947. Banchiere. Presidente di Bank of America • «[...] nato in Mississippi da un sergente e un’infermiera, educato in Georgia, strillone e commesso in un negozio di scarpe prima di dedicare trent’anni di vita a trasformare una banca regionale nel colosso che si oggi estende dal Pacifico all’Atlantico sommando proprietà per un trilione di dollari. [...] Il passo della svolta fu rendere le carte di credito accessibili a chi non poteva averle, per carenza di credibilità, documenti o fondi. Creò un nuovo mercato. Gli valse nel 2007 l’inserimento da parte di ”Time” fra le cento persone più influenti del Pianeta. Allargare la base della banca si è rivelata l’arma vincente quando la crisi dei mutui ha minacciato [....] il colosso Contrywide. Governo e Federal Reserve temevano il peggio, lui sfruttò le riserve disponibili per acquistare il settore ”Financial”, salvando la casa a milioni di americani. Da quel momento, assicura l’amico di vecchia data Steele Aplhin con cui condivide gli hobbies per l’arte e i vini di qualità, Henry Paulson e Ben Bernanke hanno capito che poteva essere un prezioso alleato per traghettare Wall Street oltre l’uragano. Non certo per beneficenza ma puntando sfruttare i tempi di crisi per diventare il banchiere n.1, il più potente e corteggiato. Per questo, quando Dick Fuld si è fatto avanti per vendergli Lehman, ha agito d’intesa con Paulson e Bernanke: niente salvataggio per il banchiere troppo spregiudicato, perché avrebbe portato instabilità ”morale”, mentre mano tesa a Merrill Lynch, aprendo le porte agli oltre 17 mila brokers» (Maurizio Molinari, ”La Stampa” 17/9/2008).