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 2008  settembre 16 Martedì calendario

La Stampa, martedì 16 settembre New York. Lehman Brothers in bancarotta, Merrill Lynch fagocitata da Bank of America, e Aig aggrappata ai prestiti-ponte

La Stampa, martedì 16 settembre New York. Lehman Brothers in bancarotta, Merrill Lynch fagocitata da Bank of America, e Aig aggrappata ai prestiti-ponte. E’ l’epilogo del «Black Sunday», l’ultimo atto della crisi che da oltre un anno tiene in scacco Wall Street. Tutto inizia venerdì notte quando i big della finanza americana cercano di organizzare il salvataggio di Lehman Brothers che nonostante gli sforzi dell’ad Richard S.Fuld Jr, detto «il gorilla», è ormai schiacciata dalle perdite di bilancio e dalla contrazione di liquidità. Partecipa anche il segretario al Tesoro, Henry Paulson, che qualche settimana fa era intervenuto per salvare Freddie Mac e Fannie Mae, i colossi parastatali dei mutui. Si pensa a un piano salvagente sul modello di Bear Stearns, la banca rilevata a marzo da JP Morgan con l’aiuto della Federal Reserve. Questa volta però il governo non interviene e Bank of America con la britannica Barclays, le uniche ad aver manifestato interesse, si tirano indietro costringendo la quarta banca d’investimento a chiedere, dopo 158 anni di servizio, l’ammissione al «Chapter 11», l’amministrazione controllata delle aziende in crisi. E’ il più grave fallimento della storia, superiore persino al crac di WorldCom: Lehman Brothers ha debiti per 613 miliardi di dollari su asset di 639 miliardi, mentre l’agenzia Fitch declassa il rating al livello di insolvenza «D». La domenica nera di Wall Street prosegue con una trattativa parallela che vede impegnato ancora Ken Lewis, numero uno di Bank of America, ma questa volta al tavolo negoziale c’è John Thain, l’ad di Merrill Lynch. I due danno vita a un’operazione lampo con cui BofA acquista il più grande broker Usa per 50 miliardi di dollari - comprensivi di un premio del 70% sul valore del titolo - e diventa il primo operatore finanziario al mondo. Ben diversa atmosfera si respira in casa Aig: il colosso delle assicurazioni è alla ricerca affannosa di capitali dopo tre trimestri di perdite, un passivo di 18,5 miliardi di dollari, e il titolo a picco del 79% nel 2008. L’amministratore delegato Robert Willmustad, si rivolge ai private equity, poi direttamente alla Fed per un prestito ponte di 40 miliardi di dollari, mentre si profila l’ipotesi di una ristrutturazione che potrebbe includere la cessione di asset alla Berkshire Hathaway di Warrenn Buffett. L’annuncio liberatorio ieri mattina con le autorità newyorkesi che danno il via libera a un credito infragruppo da 20 miliardi, un prestito ponte tra controllate e società madre. Intanto le borse riportano perdite su tutti i fronti. A Wall Street, il DJ è in rosso del 4,31%% e il Nasdaq accusa un ribasso del 3,6%. I danni maggiori sono tra i titoli finanziari e assicurativi trascinati nel baratro da Lehman (-95%) e Aig (-60%), perde anche BofA (-18%), mentre Merrill sale del 15%. Contro il dilagare della crisi la Fed amplia le linee di credito straordinarie includendo anche i «junk bond» tra i titoli ammessi a garanzia, mentre dieci istituti - Bank of America, Citibank, Goldman Sachs, JPMorgan Chase, Merrill Lynch, Morgan Stanley, Barclays, Deutsche Bank, Credit Suisse e Ubs - creano un fondo da 70 miliardi di dollari per garantirsi liquidità a vicenda. La Sec (Consob Usa) assicura che i depositi dei risparmiatori di Lehman sono al sicuro, ma il timore è per le ricadute sull’economia reale, il «Black Sunday» potrebbe tradursi in 50 mila esuberi, gran parte dei quali negli Usa. Per il presidente George W. Bush il Paese può sostenere gli «aggiustamenti» dei mercati finanziari, ma il direttore dell’Fmi, Dominique Strauss-Kahn, è convinto che «le conseguenze non siano finite». Ed ora con l’ampliamento del differenziale fra tassi di mercato e tasso di riferimento al livello più alto di dieci anni, gli analisti non escludono, nella riunione odierna, una manovra espansiva da parte di Ben Bernanke e colleghi. Francesco Semprini