Enrico Franceschini, la Repubblica 16/9/2008, pagina 37, 16 settembre 2008
la Repubblica, martedì 16 settembre Una fatiscente casa di campagna immersa nel verde del Devon, le antiche mura avvinte dall´edera, i mobili coperti da ampie lenzuola, polvere dappertutto
la Repubblica, martedì 16 settembre Una fatiscente casa di campagna immersa nel verde del Devon, le antiche mura avvinte dall´edera, i mobili coperti da ampie lenzuola, polvere dappertutto. Un uomo che fruga in solaio, dove giacciono accatastate alla rinfusa casse, scatoloni, valige, pile di libri, cianfrusaglie, deciso a fare ordine prima di consegnare la magione al National Trust, perché ne faccia un museo aperto al pubblico. Ed ecco, in una scatola di cartone, qualcosa attira la sua attenzione: decine di vecchi nastri registrati e un dittafono Grundig, di quelli che usavano negli anni Cinquanta e Sessanta, con un voluminoso microfono per inciderli. «Chissà cosa contengono», si chiede incuriosito, cominciando a scartabellare. Ma il registratore è rotto, le batterie corrose dal tempo: è trascorso circa mezzo secolo, evidentemente, da quando la sua celebre nonna, che in quella casa visse come una regina, lo utilizzò. Pur pensando che sia impossibile recuperare i nastri, l´uomo richiude lo scatolone e lo porta via con sé. E´ l´inizio di giugno di quest´anno. La scatola finisce in un altro solaio, a casa dell´uomo che l´ha recuperata. Ogni volta che gli posa sopra gli occhi, lo riassale la curiosità. Così un giorno telefona a un amico che se ne intende di vecchi registratori, pregandolo di provare a cavarci fuori qualcosa. Comincia così, come in un romanzo, la storia che ha scatenato l´eccitazione nel mondo letterario londinese, o perlomeno tra tutti coloro, e sono tanti, che si annoverano tra i fan di Agatha Christie, forse la giallista più famosa del mondo, certamente la più popolare, 4 miliardi di copie vendute, 4 milioni di libri ancora venduti ogni anno in tutto il mondo. Mathew Prichard, l´uomo che ha trovato lo scatolone con i nastri, è suo nipote; ed è colui che ha potuto ascoltare per primo la voce della sua nonnina, quando l´amico ha riparato il Grundig, ci ha inserito un nastro e ha messo in moto l´apparecchio. La scoperta ha dell´incredibile: ventisette nastri, registrati personalmente, facendo tutto da sola, dalla grande scrittrice, nella sua amata casa di Greenway, nell´estuario del fiume Dart, nel sud dell´Inghilterra, probabilmente verso la metà degli anni Sessanta, all´epoca in cui si accingeva a scrivere la sua autobiografia, che uscì poi postuma, nel 1977. Una enorme mole di materiale per capire chi era davvero questa piccola "signora omicidi". Un tesoro di rivelazioni. Un paio sono state anticipate ieri, in coincidenza con il 118esimo anniversario della sua nascita, dal Christie Archive Trust, l´organizzazione che ha ricevuto i nastri dal nipote e che li sta studiando: forse in vista di una futura pubblicazione. La prima riguarda Miss Marple, la sua formidabile investigatrice: la scrittrice confida al microfono di averla basata, almeno in parte, sulla propria nonna. «Sebbene non si somiglino in tutto», afferma nei nastri, «avevano un importante tratto in comune. Mia nonna si aspettava sempre il peggio, e ci prendeva con spaventevole accuratezza. Diceva: non mi sorprenderei se il tal-dei-tali facesse la tal cosa, e nonostante in apparenza non ci fosse ragione di crederlo, prima o poi saltava fuori che aveva perfettamente indovinato». Questo fiuto da casalinga, che mentre sorseggia il tè si guarda intorno e individua al volo un malfattore, le servì dunque da ispirazione per il personaggio di Miss Marple, a cui - ecco un´altra rivelazione - non avrebbe voluto dare carattere permanente: «Non intendevo creare un rivale di Poirot. Ma Miss Marple si insinuò nella mia vita e non se ne andò più». La scrittrice detta poi al Grundig un´altra confessione: «Per anni ho ricevuto lettere di lettori che mi pregavano di fare incontrare in un romanzo Miss Marple e Poirot. Ma perché avrebbero dovuto incontrarsi? Sono certa che non si sarebbero piaciuti. A Poirot, completo egoista e detective di professione, non sarebbe piaciuto ricevere suggerimenti da una vecchia signora come Miss Marple. No, sono entrambi due stelle e non li lascerò incontrare, a meno che non mi senta improvvisamente obbligata a farlo». Riascoltare la voce della nonna, a trent´anni di distanza dalla morte, gli ha dato «i brividi», racconta il nipote Mathew Prichard al Daily Telegraph di Londra, che ha dedicato ieri ampio spazio alla scoperta dei nastri. Laura Thompson, autrice della biografia Agatha Christie - an English mistery, commenta che il ritrovamento ha un valore straordinario, anche perché la scrittrice dava raramente interviste: «Parlò un paio di volte alla radio della Bbc, negli anni Cinquanta. E´ un´emozione sentire la sua voce. Mi sono commossa da quanto suona vitale, sicura di sé, in possesso di un pizzico di umorismo e con un´acuta saggezza. Ascoltarla, in effetti, è come ascoltare la voce della vecchia Inghilterra». Insomma, stavolta "l´assassino" non era sull´Orient Express, e non c´entrava neppure il maggiordomo: bastava dare un´occhiata in solaio, avrebbe detto Miss Marple, senza nemmeno alzare lo sguardo dalla sua tazza di tè.