varie, 16 settembre 2008
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Amurri Sandra
• Ascoli Piceno 16 settembre 1957. Giornalista. Collaboratrice dell’Unità, nel settembre 2008 le voci che fosse stata rimossa dal neodirettore Concita De Gregorio suscitarono la protesta di alcune associazioni impegnate nella lotta alla mafia • «[...] Elisabetta Caponnetto, presidente ad honorem della fondazione antimafia intitolata al marito Antonino, [...] ha inviato al sito ”Dagospia” una lettera già spedita [...] alla direttrice del quotidiano. ”Prendiamo atto con disappunto e preoccupazione che non è stata pubblicata. Evidentemente l’Unità non è più quella che mio marito aveva tanto amato” ha premesso Elisabetta Caponnetto. Poi il testo: ”Abbiamo appreso che la giornalista Sandra Amurri non sarà più una firma dell’Unità. Sandra Amurri ha rappresentato un punto di riferimento per l’informazione sui temi della lotta alla mafia. Non vorremmo che questa scelta si collocasse in uno scenario che è estraneo alla storia e al prestigio della testata”. La lettera è firmata fra gli altri da Maria Falcone, Rita Borsellino, Tano Grasso, da vari magistrati, da giornalisti (ma non da Marco Travaglio), oltreché da Antonio Gramsci, nipote e omonimo dell’intellettuale fondatore dell’Unità. Giallo invece sull’adesione di Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia: inserito fra i promotori dell’iniziativa, ha fatto sapere di ”non aver mai aderito ufficialmente” [...] Secondo Giorgio Poidomani, amministratore delegato, ”la disputa è priva di presupposti” e ”le personalità tanto autorevoli dell’Antimafia” intervenute ”sono state informate in modo non corretto”. Poidomani ha spiegato che ”Sandra Amurri fino allo scorso giugno aveva un contratto che prevedeva un corrispettivo economico a fronte dell’impegno a scrivere 10 articoli al mese. Questo contratto è stato rescisso dal 1 luglio, ben prima che arrivasse la signora De Gregorio alla direzione, per inadempienza da parte della signora Amurri. Ma le abbiamo anche comunicato che avrebbe potuto continuare a scrivere con il pagamento a pezzo e non più a forfait”. E anche dopo l’insediamento di Concita De Gregorio il giornale ha pubblicato articoli della Amurri. ”Ma mi hanno fatto un’offerta ridicola per costringermi a mollare” ha dichiarato la giornalista. Freddo il comitato di redazione: ”Direzione e azienda ci hanno assicurato che la Amurri può continuare a scrivere. In ogni caso nessuno può mettere in dubbio il nostro impegno nella lotta alla mafia, che è testimoniato dal lavoro quotidiano di tutti noi” dice Ninni Andriolo [...]»» (Paolo Foschi, ”Corriere della Sera” 16/9/2008).