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 2008  settembre 13 Sabato calendario

La Stampa, sabato 13 settembre Brivido caldo versione de noantri. Roba che alla fine uno si chiede perché ci siamo ridotti così, a uccidere qualcuno come se ci fosse da ridere, come se stessimo tutti girando un film dei fratelli Vanzina

La Stampa, sabato 13 settembre Brivido caldo versione de noantri. Roba che alla fine uno si chiede perché ci siamo ridotti così, a uccidere qualcuno come se ci fosse da ridere, come se stessimo tutti girando un film dei fratelli Vanzina. Guarda che mare, e guarda che sole. E non chiederti mai che cosa vale la nostra vita. Questa storia cominciò così, che il cameriere Dante, con regolare diploma di scuola alberghiera, ciuffo in testa e giubbotto da motociclista per bazzicare i locali notturni di Sanremo, si invaghì della signora miliardaria, «con due zinne così», come spiegava lui agli amici, molto educatamente: fisico perfetto, abbronzatura dorata, olii alle erbe e occhi da maliarda. L’incontro in palestra Lei, 45 anni ben tenuti, aveva terreni, case, renditi da nababba, e un marito piccolo imprenditore pieno di soldi anche lui. Si erano conosciuti in palestra. Lei ci andava per tenersi in forma e perché non aveva niente da fare: quando usciva da lì, faceva un salto al centro massaggi e se doveva un altro dal chirurgo estetico. Lui ci andava perché un cameriere che fa il playboy deve avere sguardo languido, ma anche buoni pettorali, soprattutto quando ha appena compiuto 40 anni. Dopo due notti d’amore lei gli chiese: «Mi fai un favore? Mi ammazzi mio marito?». Lui anziché mettersi a ridere o scappare via, si industriò subito. Non ci mise molto: alla stazione di Arma di Taggia incontrò un napoletano che aveva la faccia giusta. Gli si avvicinò e gli chiese come va la vita? Eeh, bene, che vuoi farci?, gli rispose quello. Si misero a chiacchierare. «Potrebbe andar meglio», diceva il napoletano. E Dante gli diede una mano: «Guarda, ci penso io. Mi uccidi questo signore e ti prendi 20 mila euro. E’ il marito di una mia amica». In principio, il napoletano si mise a ridere. «Come ti capisco», gli diceva. «I mariti sono una grande rottura di cacchio. Ma noi siamo mica gelosi!». E giù a sganasciarsi. Il cameriere capì subito che l’altro faceva fatica a credergli. «Se vuoi ti posso dare un anticipo», disse per convincerlo. Così gli chiese il numero di cellulare. «Questo è il mio», gli spiò guardandosi in giro come un cospiratore. «Appena ho i soldi, ti chiamo e ti fisso un appuntamento». Se ne andò saltellando allegramente. Spedì un sms all’amante: «Trovato il killer». Glielo descrisse. Lei gli rispose: «Bravo! Dev’essere proprio l’uomo giusto». L’uomo giusto vagò incredulo fino alla caserma dei carabinieri. Suonò alla porta e si presentò al capitano Daniele Credidio. Gli disse d’aver incontrato un deficiente. «Vuole che uccida il marito della sua amante». Anche il capitano stentava a crederci. «Ci chiami quando le fissa questo appuntamento». Il doppio crollo Però, alla fine lo beccarono Dante, questo cowboy della Riviera, un Alberto Sordi del Duemila con il petto gonfio e lo sguardo disfatto di un viaggiatore sbatacchiato da troppi chilometri su strade sbagliate: lo beccarono che beveva birra assieme a un tale con la faccia da bulldog in una sgangherata bettola appena fuori Sanremo. E quando lo presero, tirò su le natiche dallo sgabello come se l’avessero distolto da un congresso amoroso, mica da una storia di omicidio. Non ci mise neanche dieci secondi a confessare, come se avesse fretta di tornare alla sua bevuta, tra birre rancide e fiatate canine: «Sì, è vero, il killer l’avevo trovato io. Ma l’avevo fatto per fare un favore alla signora». Aveva l’aria di dire: modestamente. Avete visto che zinne, non so se mi spiego. La cosa incredibile è che nell’altra stanza, a due metri da lui, anche la signora stava confessando candidamente tutto, come se fosse la cosa più normale del mondo: «Ma certo che sono stata io a chiedergli di far fuori mio marito. Mica solo a lui. L’ho chiesto a tutti gli amanti che ho avuto». Ah sì? Il capitano faticava un po’ a starle dietro. «Solo che gli altri non mi davano retta», aggiungeva lei. E quanti amanti aveva avuto? Donna Bella aveva alzato gli occhi. Si possono mai chiedere certe cose a una signora? «E’ tutta colpa di mio marito», aveva risposto lei. «E’ una vita che mi maltrattava». La maltrattava come? «Mi trattava a male parole. Non mi lasciava vivere». Tutto così irreale che l’appuntato continuava a chiedere bene che cosa verbalizzare. Eppure tutto vero. Il Sordi della Riviera Anche se i carabinieri all’inizio avevano faticato pure loro a crederci. Il tipo che stava seduto di fronte al capitano Daniele Credidio s’era presentato dicendo che lui non lo conosceva nemmeno quello che gli aveva commissionato il delitto. Parlata napoletana, più furbo che bello. Un Vittorio De Sica versione truffatore, o il Gassman dei Soliti ignoti. Film Anni Cinquanta. Continuava a ripetere che quel signore gli sembrava un deficiente. Forse non aveva tutti i torti. Ma ci sono situazioni quando il mare è più bello e la notte è più lunga che l’unica cosa che conta è farsi una tacca in più: una donna di buona presenza e con i miliardi in tasca vale due tacche. Così quel giorno lui aveva parcheggiato fischiettando il fuoristrada sullo spiazzo della stazione, era saltato giù e si era lisciato la piega da mandriano dei jeans. Alto e snello, con scarpe a punta e pantaloni di taglio western, camicia di flanella a maniche corte, cinturone doppio di cuoio, fibbia grossa quanto un pugno, viso abbronzato, zampe di gallina attorno gli occhi. Il sole gli faceva strizzare lo sguardo. Una posa nobile, solitaria, il perfetto cowboy della Marlboro. Che cosa vuoi di più: l’Alberto Sordi del Duemila, in versione Riviera ligure. E quando aveva visto quel napoletano che aspettava il treno non aveva creduto ai suoi occhi. Perfetto. Con quella faccia. Neanche un dubbio che l’altro potesse non starci. Tra italiani ci si capisce al volo: che cosa non si fa per la gnocca. P. S. I due amanti sono stati denunciati a piede libero. Istigazione a delinquere e istigazione al tentato omicidio. Lui è tornato a fare il cameriere. Lei è tornata a casa. Il bello è che il marito non sa ancora niente. Donna Bella sta cercando un altro amante. Occhio... Pierangelo Sapegno