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 2008  settembre 12 Venerdì calendario

ROMA - Chi sono le lucciole d´Italia? Nazionalità: russa, romena, albanese o nigeriana. Età: ventenne, una volta su cinque minorenne

ROMA - Chi sono le lucciole d´Italia? Nazionalità: russa, romena, albanese o nigeriana. Età: ventenne, una volta su cinque minorenne. Stato: clandestina. Luogo di lavoro: per lo più, centro-nord Italia. Tariffa: 30 euro a rapporto. Incasso: 4-7mila euro al mese. Questa la carta di identità delle prostitute, che lavorano su strada. Italiane e cinesi preferiscono invece gli appartamenti. Un mercato, il loro, che non conosce crisi: 70mila le "occupate", 9 milioni i clienti in un anno, 90 milioni di euro il giro d´affari mensile. Una torta, che fa gola alla criminalità straniera (il 60% dei denunciati per sfruttamento della prostituzione è immigrato), su cui pende ora la minaccia del disegno di legge approvato in Consiglio dei ministri: diventa reato la prostituzione di strada, criminali i clienti e le lucciole. Fotografare il fenomeno non è certo facile. Mancano infatti dati ufficiali, non essendo ancora la prostituzione un reato. Neppure si tratta di un mondo omogeneo: accanto alle "schiave del sesso", non mancano le "libere professioniste". Stando alle stime dell´Oil (Organizzazione mondiale del lavoro), sono oltre 12 milioni le persone (donne e bambini) sottoposte a sfruttamento lavorativo e sessuale nel mondo. Le vittime di tratta in Italia sarebbero invece tra le 19mila e le 26mila ogni anno. Secondo stime del Gruppo Abele, le prostitute presenti oggi nel nostro Paese arrivano a quota 70mila: oltre il 50% sono immigrate (in crescita soprattutto romene e cinesi), 20% minorenni, 94% donne, 5% transessuali. Il 70% lavora per strada. Impressionanti i numeri che fotografano la domanda: 90 milione gli incassi mensili, per circa 9 milioni di clienti ogni anno. Il prezzo di una prestazione non supera mediamente i 30 euro. Al suo sfruttatore, una prostituta rende dai 4 ai 7 mila euro al mese. Il cliente tipo? italiano, d´età compresa tra i 35 e i 40 anni, l´80% è single con un livello di istruzione medio-alto, solo il 50% usa sempre il preservativo (dati fondazione Ismu). In crescita il mercato on line: dai 150 ai 500 euro a prestazione, la tariffa di una escort; 400 euro il costo medio mensile di un´inserzione su internet; 800 euro il costo di una "vetrina" sui siti d´escort più cliccati. Ma chi si nasconde dietro la prostituzione? In maggioranza criminalità straniera: nel 2006, infatti, su 2.874 denunciati, 1.144 sono italiani, gli altri sono invece romeni, albanesi, cinesi e brasiliani. Il ministero dell´Interno indica un fenomeno in crescita. Aumentano infatti le denunce per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione: 2.460 nel 2004, 2.706 nel 2005 e 2.874 nel 2006. «La criminalità straniera controlla il territorio - spiega il sociologo Marzio Barbagli - in collaborazione con quella italiana. Nel caso della prostituzione, si può ben dire - prosegue - che l´offerta ha creato la domanda, così come (con le dovute distinzioni) è accaduto nel lavoro domestico. Per meglio dire, in Italia era già presente una domanda potenziale di sesso a pagamento, che non trovava soddisfazione, finché non è arrivata l´ondata soprattutto dall´Est, con immigrate giovani e a basso costo». «Tra marzo 2000 e maggio 2007 le organizzazioni impegnate sul fronte della prostituzione sono entrate in contatto con 54.559 persone - racconta Marco Bufo, coordinatore nazionale "On the road" - in parte sfruttate al chiuso, negli appartamenti e nei locali notturni ed è stato per loro più difficile emergere dallo sfruttamento. questo il sommerso verso cui il disegno di legge del Governo vuole spingere chi si prostituisce». Vladimiro Polchi