Corriere della Sera 12/9/2008, 12 settembre 2008
La dieta mediterranea salva la vita. Lo ribadiscono gli specialisti dell’Università di Firenze e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi in uno studio pubblicato sul British Medical Journal che ha preso in esame le abitudini alimentari e lo stato di salute di più di 1,5 milioni di persone seguite dai 3 ai 18 anni
La dieta mediterranea salva la vita. Lo ribadiscono gli specialisti dell’Università di Firenze e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi in uno studio pubblicato sul British Medical Journal che ha preso in esame le abitudini alimentari e lo stato di salute di più di 1,5 milioni di persone seguite dai 3 ai 18 anni. Dall’analisi dei dati è emerso che coloro che aderivano in maniera rigorosa alla dieta mediterranea avevano una riduzione del 9% della mortalità totale, del 9% della mortalità per cause cardiovascolari, del 13% dell’incidenza di patologie come Parkinson e Alzheimer, e del 6% della mortalità per tumori. In Italia però la dieta mediterranea - che prevede un consumo abbondante di frutta, verdura, carboidrati complessi, olio di oliva, pesce, e meno di carne, insaccati, formaggi e derivati - viene seguita sempre meno. Secondo i dati forniti da Coldiretti, infatti, è in costante calo il consumo dei prodotti che ne costituiscono le fondamenta: nel 2008 quello di frutta è calato del 2,6 per cento, quello di olio di oliva del 2,8, quello del pane del 2,5 e quello della verdura dello 0,8.