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 2008  settembre 11 Giovedì calendario

la Repubblica, giovedì 11 settembre Niente panchine al parco, nessuna sorveglianza alle strisce pedonali davanti alle scuole: per i potenti della terra in pensione il mercato globale propone incarichi di altro livello

la Repubblica, giovedì 11 settembre Niente panchine al parco, nessuna sorveglianza alle strisce pedonali davanti alle scuole: per i potenti della terra in pensione il mercato globale propone incarichi di altro livello. L´unico imbarazzo è nella scelta fra pubblico e privato: mettere la propria preziosissima rubrica a disposizione della comunità internazionale, o sfruttare i rapporti in nome degli affari? In ogni caso, come recita il luogo comune, per trovare un buon posto di lavoro la scelta migliore è preparare la strada in anticipo, quando già se ne possiede un altro. Così non è difficile diventare amministratore del consorzio per la costruzione di un gasdotto se prima, dall´ufficio di una Cancelleria europea, si è valutata l´impresa con benevolenza. successo a Gerhard Schroeder, passato dalla poltrona di cancelliere tedesco a quella, molto più imbottita, di presidente del consiglio di amministrazione della conduttura russo-tedesca. Un´impresa da quasi 5 miliardi di dollari che lui stesso aveva fatto approvare appena dieci giorni prima della sconfitta elettorale e dell´abbandono dell´attività politica. La nomina, dicono le cronache, è stata ottenuta all´unanimità da un consiglio che ha solo ratificato le promesse di Vladimir Putin. Lo stipendio si aggirerebbe attorno ai 250 mila euro l´anno. La scelta dell´ex cancelliere aveva fatto storcere il naso a molti, ma l´arrabbiatura non era ancora svanita che Schroeder accettava un incarico per la banca Rothschild come consulente per l´Europa dell´Est: si affiancava all´impegno per la casa editrice svizzera Ringier e uno per l´agenzia di conferenze Harry Walker. Schroeder non è l´unico ex politico che fa il possibile per combattere la noia: il britannico Tony Blair si è visto nominare inviato per il Medio Oriente per il Quartetto (Onu, Unione europea, Stati Uniti e Russia), nella poltrona che era stata di James Wolfensohn, a sua volta per dieci anni presidente della Banca mondiale e poi consulente del gruppo bancario Citigroup. Mesi più tardi Blair doveva scoprire che le sue posizioni iper-atlantiche gli avevano alienato molte simpatie fra i partner europei: il suo nome era circolato per la presidenza Ue ma la candidatura è stata subito archiviata. Meglio è andata a Valéry Giscard d´Estaing: dimenticate le polemiche per le sue amicizie controverse quando era all´Eliseo, l´ex capo di Stato francese ha ottenuto dai partner la presidenza della Convenzione europea. Tutto da solo invece ha fatto Jimmy Carter: l´ex presidente americano ha creato il "Carter Center", un centro studi sulle aree di crisi, e si è rilanciato in pieno come mediatore internazionale in Sudan, Medio Oriente, Haiti, nella zona dei Grandi laghi africani e persino in Corea del nord e a Cuba. Uno schiaffo in pieno viso è toccato invece all´ex leader dei Liberaldemocratici britannici, Paddy Ashdown: nominato nel 2002 alto rappresentante Ue e Onu per la Bosnia, si è visto sbarrare la strada alla nomina di inviato Onu per l´Afghanistan da un veto di Hamid Karzai. Vedrà la politica internazionale dalla finestra, almeno per il momento. Giampaolo Cadalanu