Elio Pirari, "La Stampa" 11/9/2008;, 11 settembre 2008
«I tatuaggi sono la mappa della mia vita. Il primo, un cancro, il mio segno zodiacale, lo feci che ero minorenne, l’ultimo è di una settimana fa, è il 10, il numero della mia maglia
«I tatuaggi sono la mappa della mia vita. Il primo, un cancro, il mio segno zodiacale, lo feci che ero minorenne, l’ultimo è di una settimana fa, è il 10, il numero della mia maglia. Ho anche il 30, quello mi accompagnò nell’avventura con il Benfica. Perché i tatuaggi? Perché sono belli, e perché noi calciatori un po’ esibizionisti lo siamo. Andiamo in tv, è un modo di proporsi, di dichiararsi. Ho il Che perché l’aveva Maradona. Sapevo nulla del Che, poi ho capito chi era, cosa faceva. Ho una panoramica del Salento perché a quella terra sono legato. Ho i ritratti di mamma e di mia moglie, i nomi e le date di nascita dei miei figli». (I tatuaggi di Fabrizio Miccoli)