Marina Cappa, Vanity Fair numero 37, 17/9/08, 10 settembre 2008
Paolo Ferrari, quasi 80 anni (recita da 70) sta per tornare in tv come testimonial del detersivo Dash, che gli diede fama e soldi: «Diventai capofamiglia a 17 anni, alla morte di mio padre
Paolo Ferrari, quasi 80 anni (recita da 70) sta per tornare in tv come testimonial del detersivo Dash, che gli diede fama e soldi: «Diventai capofamiglia a 17 anni, alla morte di mio padre. Io e mia mamma eravamo costretti a mangiare castagne sulle panchine perché non avevamo soldi». Grazie a Dash comprò la prima casa, una villa a Fiano Romano che, «in omaggio al detersivo, avevo battezzato Villa Bianca». Le signore che fermava nei supermercati erano vere: «Quando si spargeva la voce che avremmo girato gli spot, le massaie arrivavano in negozio tutte truccate e cotonate. Si aggiravano tra gli scaffali con un carrello vuoto, dove c’era solo il famoso fustino. Una signora che accettò lo scambio con due fustini ci fu, ma non vollero mandarla in onda». Alla fine degli undici anni di pubblicità, il contratto di Ferrari superava i 100 milioni di lire, «che per l’epoca erano molti»: «All’inizio in ballottaggio per questa campagna eravamo in due, io e Alberto Sordi. Ma lui non voleva fare pubblicità, diceva: "Se rompo le scatole al pubblico tutti i giorni in tv, poi nessuno mi viene più a vedere al cinema”. In più, credo che sarebbe stato molto più caro di me».