Fabio Martini, La Stampa 10/9/2008, pagina 12., 10 settembre 2008
La Stampa, mercoledì 10 settembre E’ momentaneamente interrotto uno dei più bizzarri progetti di concorrenza mai pensati nella storia della televisione: quella tra due emittenti dello stesso partito
La Stampa, mercoledì 10 settembre E’ momentaneamente interrotto uno dei più bizzarri progetti di concorrenza mai pensati nella storia della televisione: quella tra due emittenti dello stesso partito. Da qualche giorno i responsabili politici di «Youdem» (la tv ancora in cantiere voluta da Walter Veltroni) e di «RedTv» (nome provvisorio della tv voluta da Massimo D’Alema) stanno trattando con la dovuta riservatezza per capire se sia possibile integrare palinsesti e programmi, arrivando alfine ad una fusione, ad una unica televisione satellitare di area-Pd. Per capire se «Tele-Walter» e «Tele-Massimo» ce la faranno ad integrarsi «serviranno ancora dieci giorni», fa sapere uno dei registi della trattativa, «e la decisione finale dovranno prenderla Veltroni e D’Alema». Sempre loro, Walter e Massimo, «Bibì e Bibò» per dirla con una battuta di Pierluigi Bersani. A loro due, in tempi diversi, è spuntata l’idea di metter su una televisione, una di partito e una di corrente. A loro due è venuto il ghiribizzo, a metà estate, di pilotare notizie e conferenze stampa sulle tv per disturbarsi a vicenda; sempre a loro due, qualche giorno fa, è spuntata l’idea che una tregua sarebbe utile ad entrambi, come hanno confermato i discorsi sostanzialmente concilianti alla Festa di Firenze. E dunque una temporanea pacificazione avrebbe anche l’effetto di spegnere la bizzarria delle due tv concorrenti. Tra l’altro i due progetti «editoriali» sono così diversi da rendere plausibile una sinergia, «che saremmo felicissimi di poter realizzare», conferma Matteo Orfini, sovrintendente della tv sponsorizzata dalla dalemiana ItalianiEuropei. Già da tempo la Fondazione di Massimo D’Alema ha messo gli occhi su «Nessuno Tv», l’emittente che da anni trasmette sul canale 890 di Sky. Quaranta dipendenti, 7 ore di programmazione quotidiana, una recente vocazione a trasformarsi in una sorta di «Radio Radicale» televisiva con la moltiplicazione delle dirette di eventi politici (tutta la Festa democratica di Firenze ma anche l’intera Convention democratica di Denver), da alcune settimane la tv diretta da Claudio Caprara si stava preparando a fare il salto qualitativo richiesto dai nuovi «padroni»: un palinsesto arricchito da «grandi firme» e nuovi programmi, tutti coerenti con la filosofia politica dalemiana. Ma con un’incombente incognita, molto seria: i 4 milioni di finanziamento pubblico garantiti sinora dalla «Gasparri» saranno decurtati - di quanto non si sa - dal nuovo Regolamento in via di definizione a Palazzo Chigi. Più complesso e innovativo il piano studiato da Paolo Gentiloni e Francesco Verducci per conto di Walter Veltroni. «Il progetto - come ha annunciato il leader del Pd - prenderà le mosse il 14 ottobre, anniversario delle Primarie, con l’idea di una tv aperta, sul modello YouTube», più una piattaforma web con radio, giornale quotidiano on line e due offerte incrociate, una legata al palinsesto e una alla «videocommunity». La fusione tra i due progetti sinora non si è rivelata semplice, ma in attesa del nulla osta politico, Walter Veltroni ieri ha reso più chiara la svolta da lui studiata in estate, qualcosa che va oltre la grinta e l’aggressività sfoggiata sabato nella chiusura della Festa di Firenze. Al coordinamento del suo partito, il leader del Pd ha annunciato la «campagna d’autunno» che vedrà scendere sui marciapiedi di tutta Italia i big del partito. Il 26 e il 27 settembre volantinaggi davanti alle scuole, dal 3 al 6 ottobre davanti a mercati e supermercati iniziative sul carovita, dal 10 al 13 ottobre comizi e volantini davanti alle fabbriche. Una raffica di iniziative che, unite alla netta presa di posizione antifascista sulla vicenda-Alemanno, prefigurano una «svolta a sinistra» del Pd su temi cari alla tradizione, senza invadere più di tanto il campo giustizialista di Antonio Di Pietro. Che non a caso commenta: «Era ora! Il Pd batte un colpo». Fabio Martini