Denis MacShane, Corriere della Sera 9/9/2008, pagina 13, 9 settembre 2008
Corriere della Sera, martedì 9 settembre Mito n. 1: Putin è il grande vincitore Senza dubbio Vladimir Putin ci ha dimostrato chi comanda in casa: non il presidente russo Dimitri Medvedev
Corriere della Sera, martedì 9 settembre Mito n. 1: Putin è il grande vincitore Senza dubbio Vladimir Putin ci ha dimostrato chi comanda in casa: non il presidente russo Dimitri Medvedev. Putin ha ottenuto da entrambe le camere del Parlamento russo il consenso unanime all’invasione della Georgia e all’occupazione di parte del Paese. Ma con questo gli è anche riuscito di unire nuovamente l’Europa dopo gli anni di discordia seminata da George W. Bush. Putin non ha potuto tirare dalla sua parte neppure la Cina, l’alleata di un tempo. Mito n. 2: Il ritorno della Guerra fredda Dopo il 1945 stavano l’uno di fronte all’altro, in un nuovo confronto, due sistemi dal punto di vista ideologico rigorosamente divisi. Il conflitto georgiano, invece, è una guerra in seno al medesimo sistema, quello capitalistico. La Russia segue una sorta di capitalismo nazionalistico, controllato dallo Stato, fatto su misura per la generazione di ex funzionari del Kgb a cui Putin appartiene. Mito n. 3: Dal 1989 la Russia è stata umiliata Al contrario: non c’è stato alcun altro ex avversario, alcun’altra ex tirannia, a cui sia stata riservata un’accoglienza altrettanto calorosa. La Russia è stata accettata nel G7, i suoi generali hanno sede nel quartier generale della Nato. Anche il Consiglio d’Europa le ha aperto le porte. G. W. Bush, Tony Blair e Gerhard Schröder hanno fatto a gara nell’elogiare Putin. Mito n. 4: L’Occidente non tratta la Russia come un partner con pari diritti Difficile immaginarsi che cosa si potrebbe ancora fare per conferire alla Russia uno status di maggior prestigio. A dire il vero è la Russia il Paese che non tratta gli altri con pari diritti, specialmente quelli a Nord, a Est, e nel territorio del Mar Nero, che nell’epoca zarista o sovietica, avevano vissuto sotto l’egida russa. Finora la Russia non ha compreso il credo fondamentale dell’Ue, secondo il quale tutti gli Stati vanno trattati con rispetto. Mito n. 5: L’Occidente cerca di accerchiare la Russia Si può accerchiare un continente? La Russia è l’unica nazione a cui è permesso di collocare missili antibalistici intorno alla sua capitale. La Polonia e gli Stati del Baltico potranno anche non stimare troppo la Russia, ma una cosa è certa: non la occuperanno. Ma prescindendo da questo: con che diritto non può essere permesso a degli Stati sovrani di decidere autonomamente di quale organizzazione far parte? Lungi dal respingere la Nato con la sua avventura georgiana, Putin ha reso più probabile il suo ampliamento. Mito n. 6: I «Neocons» a Washington decidono la politica occidentale nei confronti della Russia Il presidente G. W. Bush diede inizio al suo rapporto con Putin usando termini che avrebbero fatto arrossire un teenager. Sulla questione iraniana l’America cercò addirittura la cooperazione russa. Mentre la Russia opponeva il suo rifiuto all’appoggio del piano Ahtisaari, sponsorizzato dall’Ue, il quale prevedeva che il Kosovo potesse divenire indipendente. Non già i «Neocons», fu l’Ue a prendere l’iniziativa di annientare il nodo Kosovo, e la Serbia oggi ha un governo filoeuropeo. Nessun osservatore del sud del Caucaso prende sul serio l’idea che la Russia in Georgia non si sarebbe sbilanciata, se l’indipendenza del Kosovo fosse stata rinviata oltre. Mito n. 7: Il prossimo presidente Usa sarà più amichevole con la Russia Il Senatore John McCain ha detto che guardando negli occhi Putin, legge tre lettere: «Kgb». A sua volta il senatore Joe Biden è amico stretto del presidente georgiano Mikhail Saakashvili e nelle questioni politiche viene considerato un intransigente. Che sia eletto Obama o McCain, la politica americana nei confronti della Russia non cambierà. Mito n. 8: L’Europa è divisa Nel summit dell’Ue di inizio settembre è stata sorprendente la decisione unanime di sospendere i colloqui con la Russia su di un nuovo accordo di partnership. stato sorprendente che proprio Silvio Berlusconi, una volta il «cocco» della destra d’America, abbia giocato l’improbabile ruolo dell’avvocato di Putin. Ma Berlusconi non apporta in tal senso nell’Ue alcun peso particolare sul piatto della bilancia. stato di maggiore importanza che Finlandia e Svezia abbiano manifestato le loro preoccupazioni e che David Miliband sia divenuto la voce dell’unità dell’Europa nei confronti di Mosca. Mito n. 9: L’Europa è fiacca e remissiva Appunto, e non bisogna sottovalutare neppure un passo. Già adesso parlamentari nel Consiglio d’Europa hanno fatto appelli a che si rinunci alla partnership della Russia. Mito n. 10: La Russia controlla l’energia dell’Europa Fino ad un certo livello, sì. La Russia ha provocato ondate di panico in Occidente, con il risultato che adesso dovunque si rivede il proprio modo di pensare. La Gran Bretagna ad esempio aveva commesso errori nelle sue misure per l’energia, evitando di costruire spazi per il deposito di gas liquido, questo viene ora recuperato. I tedeschi fanno i conti con la loro inimicizia nei confronti dell’energia atomica, dalla quale la vicina Francia prende l’85% dell’approvvigionamento di energia elettrica. Chissà, forse dobbiamo alla Russia non soltanto lo sprone per una crescente unità europea nella politica estera, bensì anche nella questione dell’energia. Denis MacShane* *deputato laburista ed ex ministro di Blair, è considerato uno dei più prestigiosi commentatori politici britannici