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 2008  settembre 08 Lunedì calendario

Enzo Boschi lo dice chiaro e tondo: «Il ministro Gelmini ha fatto l’esame a Reggio Calabria perché era più facile? E allora? Al posto suo l’avrei fatto anch’io»

Enzo Boschi lo dice chiaro e tondo: «Il ministro Gelmini ha fatto l’esame a Reggio Calabria perché era più facile? E allora? Al posto suo l’avrei fatto anch’io». Il presidente dell’istituto Nazionale di Geofisica, l’uomo che da quasi dieci anni segue vulcani e terremoti italiani, difende Mariastella Gelmini per la sua scelta di provare a diventare avvocato non nella sua Lombardia ma in Calabria. Chi davvero lo merita dovrebbe superare l’esame ovunque, dice chi la critica. «Se ho un obiettivo da raggiungere e ci sono due strade, entrambe legali, ma una che mi da il 20% di probabilità di vincita e l’altra il 95%, scelgo la seconda». E se una delle due non fosse legale? «Allora no». Nell’ambito della legalità, insomma, una scorciatoia è lecita. «Anche io quando ero giovane non provenivo da una famiglia ricca. Volevo dedicarmi alla fisica teorica, ma mi offrirono un posto di assistente incaricato alla cattedra di geofisica con uno stipendio. Che cosa avrei dovuto fare? Rinunciare per rincorrere i miei sogni? Non l’ho fatto ed è stata la scelta che mi ha permesso di arrivare dove sono ora». Il caso del ministro Gelmini è un po’ diverso. «Mah. Anch’io ho fatto tutto quello che in genere si fa per fare carriera. Ho leccato il sedere quando c’era da leccarlo, ho assecondato, ho chinato la testa: non ho paura a negarlo. Ora che sono molto più anziano, potrei anche io fare del moralismo ma ho visto talmente tanto in questi anni che me ne guardo bene». Che cosa ha visto? «Ho visto, e vedo tuttora, che se non sei figlio di un docente all’università non entri. vergognoso». E lei come ha fatto? «Sono sempre stato gentile con i potenti perché sapevo che avrebbero potuto aiutarmi, come vedo che fanno i giovani di oggi. Esiste una zona grigia che è quella che separa il momento della laurea dal momento dell’ingresso nel mondo del lavoro in cui è lecito quasi tutto». Il suo istituto dipende dal ministro Gelmini. In molti potrebbero malignare su questa difesa. «Non voglio prendere le parti del ministro per avere più fondi ma per rispondere a questi grandi intellettuali italiani dalla cultura umanistica che fanno del moralismo facile e criticano Mariastella Gelmini solo perché è una donna giovane, carina. Con un uomo non l’avrebbero fatto». Quanti ministri ha conosciuto da presidente dell’Istituto di Geofisica? «Innanzitutto Ortensio Zecchino, all’epoca titolare della Ricerca. Con lui, ad esempio, ho approfittato del fatto che era irpino e quindi della sua particolare sensibilità nei confronti del tema terremoti per strappare più fondi per il mio istituto. Ma ho avuto ottimi rapporti anche con Letizia Moratti e spero di averli anche con Mariastella Gelmini». E con i politici? «Beh, anche con i politici bisogna avere sempre buoni rapporti». Un esempio? «I politici spesso sono piuttosto ignoranti in materie scientifiche. Una volta Giuseppe Zamberletti era venuto in visita ad un centro di calcolo e scambiò il sistema di raffreddamento ambiente per un potente calcolatore. Lo assecondai. Gli dissi che si trattava di un calcolatore potentissimo»./ Stampa Articolo