varie, 4 settembre 2008
Tags : Carlo Di Cicco
DiCicco Carlo
• S. Elia Fiume Rapido (Frosinone) 9 luglio 1944. Giornalista. Vaticanista. Già all’Asca, dal 2008 dell’Osservatore Romano. «[…] viene dalla campagna, ha badato alle pecore da piccolo, ha fatto l’obiettore di coscienza ed è stato in carcere per questo. nato povero e ama la povertà in cui è nato. Ha la mia età, abbiamo fatto insieme tante vacanze in Abruzzo, in Alto Adige e in Valtellina. I suoi due figli hanno l’età dei miei più grandi. Insieme siamo andati in pellegrinaggio familiare a Santiago de Compostela nel 1986 con un pulmino preso in prestito da parenti. In un periodo difficile della mia vita familiare egli e la moglie Flavia hanno tenuto a lungo i miei figli con loro. Siamo insomma come fratelli, stessa idea del giornalismo, stessa allergia ai ricevimenti. Carlo non ama la cravatta, non gli piacciono i piatti elaborati. un appassionato della montagna. Ha sempre difeso chi paga di persona, chi aiuta il prossimo. Ha subito preso passione per papa Benedetto al quale ha dedicato un ”[...] libro” (così l’avevo presentato in questo blog il 25 giugno 2006) scritto con intelletto d’amore: Ratzinger. Benedetto XVI e le conseguenze dell’amore (Edizioni Memori 2006). [...] A portarlo alla vicedirezione dell’OR è stato il fatto che aveva studiato dai Salesiani e quindi era conosciuto dal cardinale Bertone. Egli ora è come un contadino in Curia, uno spiazzamento che immagino fecondo. Una sorpresa della sorte. Lo abbraccio con entusiasmo» (dal blog di Luigi Accattoli).