Cinzia Morgante Tgcom 2/9/2008, 2 settembre 2008
Gabriel Garko, protagonista assieme a Isabella Orsini de Il sangue e la rosa, sul suo personaggio, Rocco: «Mi è piaciuta la difficoltà del personaggio, anche solo per il fatto che avrei dovuto recitare in romanesco
Gabriel Garko, protagonista assieme a Isabella Orsini de Il sangue e la rosa, sul suo personaggio, Rocco: «Mi è piaciuta la difficoltà del personaggio, anche solo per il fatto che avrei dovuto recitare in romanesco. Ma non è giusto definire Rocco una "testa calda", perché lo è in quelle situazioni in cui verrebbe a chiunque. E’ un personaggio dalla parte dei più deboli, le vicende sono ambientate nel 1830, che è un periodo difficile in cui io non avrei mai potuto vivere, in cui bastava uno sguardo sbagliato rivolto ai "potenti" per finire morto ammazzato. Lavorare a Il sangue e la rosa mi è piaciuto soprattutto perché è una storia di amore e di amicizia». A cosa ti piace dedicarti quando non lavori? Faccio quello che fanno tutti, sono una persona normale. Mi piace stare a casa, dedicarmi alla lettura, accudire i miei animali - due cani, tre gatti e un acquario -. Ultimamente ho letto Al buio e mi è piaciuto tantissimo, l’ho trovato agghiacciante. E poi c’è il mio lavoro, che non esce dal privato anche quando non lavoro, perchè una passione vera. Sei già tornato sul set? Sì, in questi giorni sto girando L’Onore e il rispetto 2, dove reinterpreterò Tonio Fortebracci. E sto valutando diversi progetti. E se non avessi fatto l’attore? Non lo so. Amo il mio mestiere, è una passione vera. Hai mai paura di sbagliare interpretando un ruolo in un film che magari si rivela un flop? Beh, quelli sono i rischi del mestiere. Tutto sta nella capacità di saper scegliere e non dimenticare che l’esame è sempre pronto. Che ruolo ti piacerebbe interpretare adesso? Qualsiasi ruolo, purchè mi permetta di mettermi alla prova. Il bello di questo lavoro è quello di far sognare la gente, aver la possibilità di vivere mille vite in una. Essere un bravo attore vuol dire essere magnetici. A me piacciono i ruoli difficili. Compresi quelli che imbruttiscono? Assolutamente sì (ride, n.d.r.). Anzi, adesso vorrei provare a far sognare anche da brutto.