Vittorio Sabadin, La Stampa 2/9/2008, 2 settembre 2008
Il canto ha proprietà terapeutiche straordinarie, non solo perché, come scriveva De Cervantes, spaventa le malattie e le fa fuggire, ma anche in quanto contribuisce ad aumentare l’autostima, il benessere e la felicità
Il canto ha proprietà terapeutiche straordinarie, non solo perché, come scriveva De Cervantes, spaventa le malattie e le fa fuggire, ma anche in quanto contribuisce ad aumentare l’autostima, il benessere e la felicità. Il team inglese del professor Greville Hancox ha svolto una ricerca su 12 mila persone che hanno confermato i benefici di una regolare attività in un coro: cantare è un esercizio aerobico che, esattamente come una seduta in palestra, migliora l’efficienza del sistema cardiovascolare incoraggiando l’organismo ad assumere maggiori quantità di ossigeno. Ogni esercizio aerobico riduce lo stress, aumenta la longevità e produce una sensazione di benessere, ma cantare ha anche il vantaggio di favorire la ventilazione dell’apparato respiratorio, cosa che crea un ambiente più ostile ai batteri che vi si insediano. Il canto obbliga anche a un maggiore controllo della coordinazione, migliorando le funzioni neuronali e ha così tante ricadute positive sull’organismo che secondo il professor Hancox il sistema sanitario nazionale se ne potrebbe giovare riducendo le spese: «E’ opinione comune che la percezione di se stessi ha una conseguenza sulla propria salute. La gente felice tende ad ammalarsi di meno. In ogni caso, i benefici del canto non sono una scoperta recente: i monaci dei conventi già lo usavano come una medicina nelle loro infermerie, e funzionava».