Ennio Caretto Corriere della sera 1/9/2008, 1 settembre 2008
A Washington c’è una strada di 11 chilometri che si chiama «Good luck road» («Strada della buona fortuna») e però è la più jellata del circondario, tanto che molti abitanti vorrebbero che cambiasse nome
A Washington c’è una strada di 11 chilometri che si chiama «Good luck road» («Strada della buona fortuna») e però è la più jellata del circondario, tanto che molti abitanti vorrebbero che cambiasse nome. Dal 2000, ha fatto registrare 132 furti e 123 rapine e, dal 2002 al 2007, 496 incidenti stradali di cui 5 mortali. Solo in 9 delle ultime 156 settimane – tre anni – la polizia non è stata chiamata a interventi d’urgenza. Secondo il Washington Post, la strada è sfortunata da sempre: quando ci passava la ferrovia, non era raro che i treni si guastassero. Susan Pearl, uno storico locale, ammette che spesso gli incidenti sono fuori della norma: «Qualche anno fa, un camion carico di cemento ruppe i freni in cima a una salita. Precipitò all’indietro e seppellì sotto il cemento l’auto che lo seguiva, uccidendo due ragazze di 17 anni. C’è di che divenire superstiziosi». Jacqueline Murray, a capo degli abitanti che si battono per preservare il nome, ribatte che non è questione di jella ma solo di traffico e di crimine: «Qui ci sono sacche di povertà e di violenza, la cronaca nera è funestata da frequenti omicidi. Inoltre le auto non rispettano mai i limiti di velocità, sebbene la strada sia accidentata e a curve assai strette». Per vincere la sua battaglia, la Murray ha incominciato a distribuire portafortuna come ferri di cavallo e palloncini colorati con la scritta «La nostra fortuna ce la facciamo noi».