Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  agosto 27 Mercoledì calendario

L’Isae ha fatto un sondaggio per veder quanto sono felici gli italiani. La quota di soddisfatti è del 54% (comprende sia gli «estremamente soddisfatti» che i «soddisfatti» semplici), più del 18% invece è insoddisfatto

L’Isae ha fatto un sondaggio per veder quanto sono felici gli italiani. La quota di soddisfatti è del 54% (comprende sia gli «estremamente soddisfatti» che i «soddisfatti» semplici), più del 18% invece è insoddisfatto. Il 26% si dichiara né soddisfatto né insoddisfatto. Gli uomini sono più felici (56%) delle donne (52%). Solo il 30% dei single è soddisfatto contro il 58% di quanti appartengono a famiglie con 4 o più persone. Il grado di soddisfazione poi sembra crescere con l’aumentare del numero dei figli. I quarantenni sono i più felici (63%), seguiti da quelli delle classi di età 18-29 anni (55%) e 30-39 anni (54%). Il minimo di contentezza è per gli anziani (46%). Si è più soddisfatti quanto più alto è il titolo di studio (73% dei laureati contro il 20% di chi ha la licenza elementare), i lavoratori indipendenti sono nettamenti più soddisfatti dei dipendenti (74 contro 59%). Tra questi ultimi chi ha un contratto a tempo determinato (45%) è ancora più triste di quelli con contratto a tempo indeterminato. I meno soddisfatti sono gli inattivi, sia disoccupati sia pensionati. Naturalmente il grado di soddisfazione cresce all’aumentare del reddito.