la Repubblica 28/8/2008, pagina 38, 28 agosto 2008
Lettera. la Repubblica, giovedì 28 agosto 2008 Dunque non vedremo più calcio in tv se non pagando
Lettera. la Repubblica, giovedì 28 agosto 2008 Dunque non vedremo più calcio in tv se non pagando. A me sembra un’ottima notizia. Chi vuole assistere allo spettacolo (in scena non più solo la domenica ma per quasi tutti i santi giorni della settimana) è liberissimo di farlo pagando un certa cifra (spero poco, per lui). Chi invece, pur pagando lo stesso una certa cifra (euro 115 circa di canone Rai) finora è stato costretto a subire partite su partite, una più brutta dell’altra e commenti su commenti dopo la partita, uno più banale dell’altro, forse ora potrà assistere a qualcos’altro. Per esempio (sono finite le olimpiadi da poco) potrebbe assistere a qualche partita di rugby, pallacanestro, tiro al piattello, quattrocento ostacoli, salto con l’asta, tennis, cavallo, vela e via dicendo. a meno che la rai ora non stia già pensando di somministrarci la ennesima proiezione di Via col vento. Per trasmettere questi "altri" sport non si pagano diritti, si fanno felici le rispettive federazioni tanto abbandonate che non se ne ricorda nemmeno il nome e si fanno felici tanti telespettatori che non ne possono più di ascoltare discussioni sui polpacci di Gattuso o sul cucchiaio di Totti. Se è vero, come è vero, che questo interessa tanto a tanta gente sarà il caso che paghino (ripeto, spero poco) come quando i bambini vogliono il gelato, anche se sono visibilmente obesi. Sandro Migliorino Napoli