Ettore Livini, la Repubblica 28/8/2008, pagina 1., 28 agosto 2008
la Repubblica, giovedì 28 agosto 2008 La nuova Alitalia che nascerà dalle ceneri del suo fallimento e dalle nozze con AirOne sarà una compagnia in scala ridotta, «focalizzata su breve e medio raggio»
la Repubblica, giovedì 28 agosto 2008 La nuova Alitalia che nascerà dalle ceneri del suo fallimento e dalle nozze con AirOne sarà una compagnia in scala ridotta, «focalizzata su breve e medio raggio». Molto più piccola della somma dei due predecessori (il 36% di aerei e il 28% delle destinazioni in meno) ma anche più economica (il costo del lavoro dovrà calare da 1.200 a 705 milioni già nel primo anno). Destinata a perdere ancora nel 2009 – il rosso operativo dovrebbe assestarsi a 260 milioni – ma con l´obiettivo nel 2013 di guadagnarne 200 e consentire ai nuovi soci – contabilizzano un po´ sibillini gli advisor – di «uscire dall´investimento dopo 4,5 anni» con un ritorno medio tra il 14,1% e il 25%. Il futuro delle nostra aerolinea di bandiera è chiuso in un fascicolo ad anelli di poco più di ottanta pagine. Copertina in cartone blu, titolo in bella evidenza – "Progetto Fenice" – e a fondo pagina il logo degli autori, Intesa San Paolo e Banca Imi. Grafici e tabelle su cui in questi giorni stanno lavorando agli ultimi ritocchi Rocco Sabelli e Roberto Colaninno e che disegnano il primo identikit della creatura destinata a nascere – se tutto va bene – tra pochi giorni. Le condizioni dell´offerta. La cordata italiana farà una proposta «per i nuclei valorizzabili di Alitalia ed Air One» grazie al miliardo di euro stanziato dai soci. L´operazione è vincolata a quattro condizioni: l´individuazione delle attività in salute di Alitalia, l´accordo con i fornitori, l´intesa con i sindacati e la certezza che «persone, attività, passività e contratti» non previsti dall´acquisto resteranno a capo della vecchia società. In sostanza a Commissario e stato. Il network. La nuova Alitalia partirà con il profilo basso. Si concentrerà – scrive il piano Fenice – «sui voli a breve e medio raggio che contano per l´85% del traffico italiano», creando «un network punto a punto». Sparisce – almeno fino alla partnership internazionale – il concetto di hub. L´attività sarà «decentrata su sei basi» (Milano, Roma, Venezia, Torino, Napoli e Catania) con «conseguente dislocazione del personale sul territorio». Nascerà «un campione nazionale, leader sul mercato domestico, con ambizioni intercontinentali da sviluppare grazie a un´intesa internazionale». Il numero di destinazioni dovrebbe crollare dalle 195 circa del 2008 alla 140 dell´anno successivo. Per l´alleanza sono in pista Air France e Lufthansa. Se dovesse passare l´ipotesi francese, Fiumicino dovrebbe avere 12 destinazioni a lungo raggio contro le 3 di Malpensa. In caso di scelta tedesca, Milano avrà dieci voli intercontinentali e Roma 5. Perimetro e flotta. La nuova Alitalia nascerà molto più snella della sua antenata. Nel perimetro aziendale dovrebbero entrare piloti, assistenti di volo, manutenzione line e light e l´handling. Restano fuori manutenzione pesante, call center e informatica. Il cargo dovrebbe essere «valorizzato», cioè venduto. La flotta scenderà da 240 aerei circa a 153 già nel 2009. La newco comprerà una serie di aerei da Alitalia (c´è un´ipotesi di rilevarne 43 per circa 770 milioni accollandosene più di 500 di debiti) o li affitterà dalle aziende di leasing. E prenderà in affitto una parte degli Airbus Air One. Le macchine a lungo raggio dovrebbero scendere da 27 a 18. Tagli a costi e personale. Il piano non quantifica gli esuberi, da definire nei negoziati sindacati-governo. Ma indica qualche cifra che consente di avere un´idea dei sacrifici che saranno chiesti al personale. Il costo del lavoro dovrà ridursi del 40% nel 2009, molto più del taglio del 28% all´offerta, grazie anche «a un nuovo contratto per tutti». Le ore lavorate per equipaggio dovranno salire del 30% nel primo anno. «Il network sbagliato penalizza l´efficienza degli equipaggi», spiega il progetto ricordando che la produttività dei piloti (posti offerti per milioni di chilometri) è di 27 a testa, il secondo peggior dato in Europa dopo Austrian e molto meno del 49 di Lufthansa. Anche gli aerei dovranno essere utilizzati meglio: oggi – spiega un grafico – volano 8,7 ore al giorno contro le 11,4 di Air France. Terapia d´urto anche per i costi amministrativi che pesano per l´8% sui ricavi Alitalia contro il 3% Lufthansa. Il fronte del nord. «Malpensa verrà rivalorizzata in funzione anche di interventi strutturali». In realtà – soprattutto in caso di accordo con Air France – Milano rimarrà con un numero irrisorio di destinazioni intercontinentali. Il destino di Linate dipenderà dalla scelta del partner. Comunque è previsto un deciso ridimensionamento che nel caso estremo potrebbe lasciare al Forlanini solo la navetta Milano-Roma. Ettore Livini