Mauro Spignesi, La Stampa 27/8/2008, pagina 18, 27 agosto 2008
Chiasso. L’ultima frontiera della trasgressione ha luci discrete, candele che bruciano essenze orientali, marmi bianchi e finti affreschi floreali
Chiasso. L’ultima frontiera della trasgressione ha luci discrete, candele che bruciano essenze orientali, marmi bianchi e finti affreschi floreali. Ha una piscina con attorno divani e dormeuse stile antica Roma dove ragazze dell’Est, sudamericane e italiane, attendono un segnale per sorseggiare un drink e poi accompagnare i clienti nelle confortevoli camere con sauna e idromassaggio. L’ultima frontiera della trasgressione si chiama Pompei, è uno dei più noti club di Chiasso, bordello legale al top della classifica, aperto undici ore non-stop: dalle due del pomeriggio sino all’una del mattino. Davanti alla porta del locale, sovrastata dal disegno della «Bocca della verità», parcheggiano auto con targa Milano, Como, Varese, Torino, Novara, Brescia. Siamo accanto al palazzo di vetro della Dogana svizzera, l’Italia è a neppure cinque minuti d’auto. Qui ogni giorno arrivano imprenditori, piccoli professionisti, studenti (spesso in gruppo) e manager. Ma anche stranieri. Aprono generosamente il portafoglio e cavano via nell’ordine: dai 20 ai 50 franchi per liquore o cocktail, altri 30 per l’ingresso nelle «aree comuni», 42 per la stanza (45 minuti, un franco in più al minuto se si sfora il termine), più altri 300 per la ragazza che pratica il «trattamento rilassante». «Tradotto in euro, una serata di sesso in trasferta in Ticino tutto compreso e pagamento anticipato (kit incluso: una busta con accappatoio, salviette, pantofole) costa attorno ai 300 euro, che arrivano tranquillamente a 500 se non si fa attenzione alle consumazioni», racconta Franco S., impiegato di banca piemontese e habitué della zona, divorziato da un anno. Il Pompei non è l’unica casa di tolleranza della Svizzera del Sud, molti bar-alberghi (come li chiamano) sono distribuiti lungo le sponde del lago di Lugano. A Melano, mille abitanti, si raggiunge l’affollamento: ce ne sono quattro. Anzi ce n’erano: due li hanno chiusi pochi giorni fa, dopo un blitz della polizia cantonale e dopo che il sindaco Daniele Maffei ha fatto partire una crociata «contro i bordelli». Troppa gente, troppe auto, troppa cocaina e la paura che attecchisca la criminalità organizzata. Ma se un locale chiude, altre decine restano aperti. La mappa del sesso offre tappe a Chiasso, Cadenazzo, Pambio Noranco, Bellinzona, Maroggia e Pazzallo. Il top si raggiunge a Lugano, dove il costo di stanze e prestazioni cresce secondo il livello delle ragazze; le russe e le ucraine stanno sbancando il mercato: «Prima di cominciare il lavoro nei night, fanno shopping nella via Nassa (una delle strade più care d’Europa, ndr) con le loro American Express oro e platino», commenta Silvio V., funzionario di banca che spesso ha indicato i locali più gettonati ai suoi clienti stranieri. La ricerca di sesso veloce e sicuro macina chilometri. Da Nord a Sud, da Milano a Torino, nei fine settimana partono comitive di insospettabili per passare una serata particolare. «Qui evitiamo situazioni imbarazzanti, foto di targhe, o ordinanze di sindaci particolarmente zelanti, meglio spendere in tranquillità», avverte Flavio, milanese, camicia e occhiali a specchio. In Ticino esiste una legge cantonale dove le donne che ottengono un permesso regolare vengono inserite in un registro tenuto dalla polizia (le iscritte sono circa 270 di tutte le nazionalità, si calcola ce ne siano altrettante irregolari), una licenza per «esercitare la libera professione in strutture predisposte». Il problema - e in questo caso scatta l’arresto - è che parecchie non trovano posto nelle «strutture regolari» ma finiscono per utilizzare i bar-alberghi, dove sono costrette a pagare prezzi altissimi per le stanze. Ultimamente governo e polizia cantonale hanno deciso di stringere il cerchio. Una commissione sta studiando delle misure per sottrarre la prostituzione alla morsa del crimine organizzato, magari creando un permesso temporaneo alle lucciole che entrano solo per qualche settimana nella Confederazione. E parecchi sono già pronti a giurare che allora i club e i motel stile provincia americana si moltiplicheranno. Mauro Spignesi