Stefano Montefiori, Corriere della Sera 26/8/2008, pagina 39, 26 agosto 2008
Il romanzo rosa è l’avaguardia. Corriere della Sera, martedì 26 agosto Le donne leggono più degli uomini e apprezzano soprattutto le storie d’amore
Il romanzo rosa è l’avaguardia. Corriere della Sera, martedì 26 agosto Le donne leggono più degli uomini e apprezzano soprattutto le storie d’amore. Su questo concetto un po’ vetusto ma forse vero la 50enne canadese Donna Hayes, la più grande (almeno in termini quantitativi) editrice del mondo, ha costruito un impero planetario quanto Disney, McDonald’s o Starbucks. Solo che lo ha fatto nell’ombra, e nessun manifestante no global si è mai sognato di attaccare un’edicola per dare fuoco ai romanzi Harlequin. I quali, quanto a pervasività nel mercato internazionale, rivaleggiano con la Coca-Cola. La Harlequin Enterprises Limited, comprata nel 1981 dalla Torstar Corporation che edita il quotidiano canadese Toronto Star, pubblica 120 titoli al mese in 109 Paesi (in Italia in joint venture con la Mondadori, brand «Harmony»), e nel solo 2006 ha venduto 131 milioni di libri. Di questi, sei milioni in Italia e 10 milioni in Francia, dove in questi giorni ricorre il trentennale dello sbarco di questo agente segretissimo dell’«imperialismo culturale anglosassone». Ogni tre secondi una donna francese compra un romanzo Harlequin (i Big Mac devono aspettare un po’ più a lungo), suscitando un certo supponente silenzio nel mondo dell’editoria parigina. Rotto quest’estate dallo scrittore e giornalista Guy Konopnicki, che sul settimanale Marianne si è lanciato in un elogio di quella che definisce «la vera avanguardia letteraria». «Nelle migliori case editrici di Saint-Germain-des-Prés le novità degli ultimi anni non fanno che riprendere le ricette di Harlequin – scrive Konopnicki ”, associandole ad ambizioni letterarie. Camille Laurens, Virginie Despentes o Christine Angot offrono una versione più chic delle solite storie a borghesi intellettuali che, piuttosto di rivelare una comunità di gusti con la parrucchiera, sarebbero pronte a regalare tutto il loro guardaroba Sonia Rykiel ai poveri dell’Abbé Pierre ». La frecciata è diretta soprattutto alle lettrici di Christine Angot, star della rentrée letteraria con il romanzo Le marché des amants (Seuil) nel quale racconta la sua rovente relazione con il rapper filo-Sarkozy Doc Gynéco. «Negli scaffali delle librerie le analisi geopolitiche hanno lasciato spazio al romanzo rosa del potere – continua Konopnicki ”. Ci voleva del genio per lanciare il genere quando ancora Cécilia e Carla si dedicavano a cambiare i vestitini alle Barbie». In un’epoca in cui politici e capi di Stato amano farsi vedere allo stadio, le riviste di gossip non sono più costrette nelle sale d’aspetto del dentista ma esibite e discusse in società, fa sorridere l’etichetta di «libri da sciampiste e portinaie» affibbiata ai romanzi rosa. Anche perché sciampiste e portinaie non sono milioni. E le altre? Donne dai 15 ai 90 anni, di qualsiasi estrazione sociale e culturale, che non si vergognano di concedersi un’ora di svago come si guarda una soap- opera in tv. Il successo delle Harlequin Enterprises Limited si nutre di momenti leggendari come la distribuzione gratuita di 720 mila copie ai tedeschi dell’Est che a fine 1989 rientravano a casa attraverso i posti di frontiera aperti dopo i primi inebrianti giorni di visita all’Ovest. Grazie all’attenzione per i nuovi mercati, nel 1992 la Harlequin ha venduto 11 milioni di libri in Ungheria, un Paese con soli 5 milioni e mezzo di donne. Il segreto sta nell’avere applicato un procedimento industriale ai racconti che Henri Gauthier-Villars, in arte Willy, fece pubblicare a inizio Novecento alla moglie Colette. E avere modernizzato la prosa di Amalia Liana Cambiasi Negretti Odescalchi, chiamata da d’Annunzio «Liala». Dopo qualche momento di difficoltà dovuto all’apparire, nei primi anni Novanta, della più spregiudicata letteratura chick-lit (dal Diario di Bridget Jones di Helen Fielding a Sex and the City di Candace Bushnell), Donna Hayes ha ripreso in mano la situazione creando decine di nuove collane, ognuna pensata per un pubblico diverso: «Il mio obiettivo è essere sicura che ogni volta che una donna vuole comprare un romanzo, ne potrà trovare uno Harlequin perfetto per i suoi gusti del momento ». In Francia, la serie Red Dress Ink è chick-lit. Negli Stati Uniti, la Kimani è rivolta alle lettrici nere. Meno struggimenti alla Liala per aviatori lontani, e più sesso? Ecco la collezione «Passion» con titoli come Bionda Vendetta, Peccatori della Notte, Attrazione Bollente. In Sedotto al primo sguardo di Emma Darcy, si legge: «Lui chiuse gli occhi, incredulo di poter sperimentare un simile piacere. Erin si rialzò, sfregando il seno contro il torace muscoloso di Peter». Niente che Christine Angot non avrebbe potuto scrivere. Stefano Montefiori