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 2008  agosto 22 Venerdì calendario

PINATTO

PINATTO Edi Teramo 10 giugno 1963. Magistrato. Sostituto procuratore a Milano, nel 2008 è stato rimosso dall’ordine giudiziario (una decisione che ha pochissimi precedenti, solo cinque negli ultimi venticinque anni) per aver impiegato otto anni per scrivere le motivazioni di una sentenza • Il caso fu sollevato da Repubblica l’11 marzo 2008. «Edi Pinatto otto anni fa era giudice presso il tribunale di Gela ed aveva condannato due mafiosi a 24 anni di reclusione ciascuno, la moglie del boss Piddu Madonia ad 8 anni e a altri quattro favoreggiatori a pene minori. Ma dopo otto anni, non aveva ancora depositato le motivazioni della sentenza ed a causa di questo ritardo tutti gli imputati erano ritornati in libertà. La denuncia di Repubblica provocò, oltre a numerose polemiche, l’intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dell’allora ministro di Grazia e Giustizia, Clemente Mastella. Dopo qualche giorno il magistrato finito nell’occhio del ciclone, si prese un paio di settimane di ferie, ritornò a Gela e, finalmente, scrisse le motivazioni di quella sentenza emessa otto anni prima. Ma per il Csm non è bastato» (Francesco Viviano, ”la Repubblica” 18/6/2008) • Davanti al Csm, prima di essere condannato, disse poche parole «non per ”invocare un improbabile proscioglimento” ma per smontare l’immagine di giudice fannullone cucitagli addosso e spiegare le ragioni di quel clamoroso ritardo col suo ”trasferimento a Milano e con la difficoltà di dovere smaltire l’arretrato accumulato a Gela”. Per poter scrivere la sentenza, spiega Edi Pinatto, ha usufruito delle ferie e ha speso di tasca sua oltre 30 mila euro. ”Appena potevo correvo in Sicilia a lavorare”, si difende. E quando il relatore Giuseppe Maria Berruti gli fa notare che la sua non è una sentenza ma ”un libro di 800 pagine”, il pm milanese ribatte di non avere ”agito per narcisismo giuridico”, ma per dare conto di una vicenda complessa che condensava le indagini di quattro procure antimafia. Certamente non ”bene organizzato”, insiste Pinatto, ma fannullone proprio no. [...]» (Biagio Marsiglia, ”Corriere della Sera” 18/6/2008) • stato anche condannato in sede penale a 8 mesi di reclusione (pena sospesa) per omissione d’atti d’ufficio (ha subito annunciato Appello).