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 2008  agosto 20 Mercoledì calendario

PANNONE

PANNONE Gianfranco Napoli 1963. Regista. De Il sol dell’avvenire, film tratto dal libro di Giovanni Fasanella e Alberto Franceschini Che cosa sono le Br. Presentato il 9 agosto 2008 al Festival di Locarno, racconta la nascita delle Brigate rosse. Polemiche perché ha ricevuto il finanziamento del ministero della Cultura nonostante gli ex terroristi non sembrino mostrare, a detta di molti, segni di pentimento. Il ministro Bondi: «Ci si rivede in trattoria, si ride, si scherza e si ricorda con nostalgia. Si dice persino: ”Noi non eravamo terroristi. Terrorista era lo Stato”». Concetto Vecchio: «Il plot: riunire dopo 40 anni cinque amici della Fgci di Reggio Emilia che tra il ”68 e il ”70 divisero una ”comune”: Alberto Franceschini, Roberto Ognibene, Loris Tonino Paroli, Paolo Rozzi e Annibale Viappani. Tutti andarono al congresso di Pecorile, autunno ”70, che sancì in qualche modo l’atto di nascita delle Br. Franceschini, Ognibene e Paroli scelsero la lotta armata, Rozzi e Viappani no. Franceschini fu insieme a Curcio il capo delle prime Br, Ognibene si macchiò del battesimo di fuoco delle Br a Padova, uccidendo nel ”74 i missini Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola, Paroli militò nella colonna torinese. Rozzi scelse il Pci, oggi è nel Pd. Viappani confluì nella Fiom. Fasanella li ha messi attorno a un tavolo, li ha fatti parlare. Cosa accadde in quegli anni? ”Non mi considero un terrorista, eravamo delusi dal Pci che aveva tradito la Resistenza” dice Paroli, oggi pittore a Reggio. Il film finisce con un’amara carrellata di foto di morti, da Luigi Calabresi ad Aldo Moro, per ristabilire una distanza con il discorso dei reduci [...]» (’la Repubblica” 8/8/2008). Pannone: «Quello che abbiamo provato a fare è spiegare le drammatiche ferite, che non abbiamo riaperto noi. Il finale, sfuggito a Bondi, mostra le foto delle vittime del terrorismo: non ci sono apologie, cerchiamo di spiegare la tragedia dei giovani passati alla lotta armata. Abbiamo passato tre commissioni prima di avere il via con 250.000 euro, metà del budget, approvati sotto il centrosinistra dopo molte critiche da ogni parte. Non c’è mai complicità, la banalità del Male è fatta di uomini che oggi raccontano il loro passato ma non significa che noi lo condividiamo, si cerca solo di capirne le ragioni: il giudizio finale c’è». A Locarno il film fu applaudito e ricevette il plauso anche di Sabina Rossa, figlia del Guido assassinato dalla Br: «[...] « un contributo importante per capire che cos’è successo. L’unica pecca è la tendenza di alcuni protagonisti a un’autoassoluzione un po’ facile. A un certo punto, uno scoppia a piangere ricordando le ”cazzate” fatte o i compagni che hanno strangolato in carcere un pentito. Sono lacrime per se stessi, non una revisione critica sui crimini che hanno commesso. Noi parenti delle vittime non ci aspettiamo il pentimento, vogliamo che vengano riempite le pagine bianche della storia. I brigatisti non devono salire in cattedra ma devono aiutarci a capire che cos’è successo. [...]» (Bruno Ventavoli, ”La Stampa” 10/8/2008).