Galileonet.it, 19 agosto 2008
Stare al passo con la tecnologia ha un costo per l’ambiente. Quando buttiamo via il nostro vecchio computer, infatti, questo potrà essere riciclato solo parzialmente
Stare al passo con la tecnologia ha un costo per l’ambiente. Quando buttiamo via il nostro vecchio computer, infatti, questo potrà essere riciclato solo parzialmente. Tra i componenti non riutilizzabili vi sono i circuiti stampati (printed circuit board o Pcb). Uno studio condotto da ricercatori della Shanghai Jiao Tong University, pubblicato su Environmental Science & Technology, apre ora alla possibilità di riutilizzare questi elementi: grazie all’applicazione di una nuova tecnica di amalgamazione dei componenti non metallici dei Pcb, si potrebbe formare una lastra adatta, per esempio, alla costruzione di panchine e recinzioni. I Pcb sono utilizzati come supporto e collegamento dei vari componenti elettronici che vanno a formare un circuito elettrico propriamente detto. Si tratta di tracce incise su fogli di rame e laminate posti su un materiale non conduttore. Molto utilizzati nell’industria elettronica, perché resistenti, affidabili e poco costosi, rappresentano, secondo gli autori, circa il 3 per cento dei rifiuti elettronici. Ma, oltre a metalli come rame, alluminio e stagno, contengono anche componenti non metallici, estremamente difficili da riciclare. La tecnica proposta permette, a partire da questi circuiti, di separare le porzioni metalliche da quelle non metalliche, che successivamente sono mescolate con una pasta di resina, un agente legante. Il risultato, ottenuto con una pressa, è una lastra non metallica chimicamente stabile. Questo materiale potrebbe essere utilizzato nella produzione di grate, recinzioni e panchine, e addirittura sostituire il legno in molte altre applicazioni, dato che si dimostra altrettanto resistente.