Galileonet.it, 19 agosto 2008
Sputnik. Questo il nome di un nuovo virus, scoperto recentemente da un gruppo di microbiologi dell’Université de la Méditerranée (Francia), con la particolare capacità di infettare un suo simile
Sputnik. Questo il nome di un nuovo virus, scoperto recentemente da un gruppo di microbiologi dell’Université de la Méditerranée (Francia), con la particolare capacità di infettare un suo simile. La "vittima" è un particolare ceppo di Acanthamoeba polyphaga mimivirus – denominato mamavirus date le maggiori dimensioni. La scoperta è stata presentata su Nature. Il mamavirus è uno dei più grandi virus mai scoperti, con ben 900 geni, inizialmente scambiato per un batterio proprio a causa delle sue dimensioni. Come suggerisce il nome scientifico, è un parassita delle amebe: entra nella cellula e la utilizza come ”fabbrica” per produrre altre copie del proprio codice genetico. E’ proprio in questa dinamica che, secondo gli autori, si inserisce il più piccolo Sputnik, con i suoi 21 geni. Questo virus generalmente sarebbe silente e si risveglierebbe solo quando un’ameba viene infettata da un mamavirus, attaccando le sue "fabbriche" e dirottandone l’attività a proprio favore. Il moltiplicarsi del virus intruso sarebbe deleterio per il mamavirus, che diventerebbe meno infettivo (producendo un numero minore di copie, non completamente funzionanti). Secondo i ricercatori, alla luce di queste evidenze la classificazione dei virus dovrebbe essere riveduta per fare spazio a Sputnik, che si comporta da parassita nei confronti di altri virus, proprio come fanno i virus batteriofagi, che sfruttano il batterio ospite. Un comportamento per cui, sostengono gli autori, dovrebbe meritarsi il nome di virofago.