Vanni Cornero, La Stampa 17/8/2008, 17 agosto 2008
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Addio grande America, terra dagli sconfinati orizzonti, patria del Big Mac, dei super-mutui agevolati, dei fuoristrada esagerati, delle offerte speciali «paghi due e prendi tre» - o quattro, o cinque - dove tutti, pure i magri, vestono «over-size», e un piatto al ristorante è così generoso che ti porti a casa gli avanzi.
L’America di oggi ragiona su scala ridotta: piccolo è bello e anche conveniente. Le bollette salate e i pieni di benzina sempre più onerosi impongono scelte oculate. Così si riscopre la misura d’uomo, dopo decenni di dominio del «big». «Una vera rivoluzione», dicono gli esperti, che traghetterà gli Stati Uniti nell’era della «scala ridotta». Il viaggio nei «mini-Usa» parte dall’industria dell’auto colpita dal caro-greggio. Sono dimensioni e cilindrata il problema: consumi, bollo, assicurazione e garage. Ecco che Chrysler dice addio alla Grand Cherokee, storica jeep stravenduta in tutto il mondo, per far posto a un fuoristrada compatto, con uno stanziamento da 1,8 miliardi di dollari. In attesa di veicoli più convenienti gli americani corrono ai ripari risparmiando: restano a casa. A giugno negli Usa si sono percorsi 12,2 miliardi di miglia (19,6 miliardi di chilometri) meno del giugno 2007. Il calo è il più pronunciato di tutti i tempi. Freno a mano tirato anche in occasione della sacra ricorrenza dell’Independence Day: 550 mila americani hanno rinunciato a mettersi al volante, mentre gli spostamenti in aereo sono diminuiti del 2,3%.
Si spende di meno: il 37% degli americani ha ridotto il ricorso alle carte di credito. E si risparmia anche sul pane, aumentato negli ultimi dodici mesi del 30-40%. «Anziché il tradizionale bustone da 700 grammi i clienti comprano mezzo filone e lo fanno durare il più possibile», spiega Sheryl, commessa in una delle principali catene di supermercati newyorkesi. Il caro-cibo impone scelte mini anche in termini di qualità: come a Los Angeles dove tra i più poveri si è impennato il consumo di «junk food», cibo spazzatura. Il consiglio comunale ha vietato l’apertura di nuovi fast-food nell’area sud della città: ce ne sono già 400. McDonald’s invece è stato costretto a mettere a dieta i suoi panini, sostituendo nel «dollar menu» (prodotti a un dollaro), il doppio cheesburger con un hamburger di dimensioni ridotte.
Tempi cupi anche per gli insegnanti che, a causa dei tagli decisi dalle scuole dovranno pagare di tasca propria il materiale di cancelleria per la classe. Finisce con l’industria delle quattro ruote, come è cominciato, il viaggio nell’America-mini: ieri GM ha annunciato un maxi-investimento per la creazione di un modello di punta nel segmento «piccole auto», la Chevy Cruze. L’obbiettivo? Diventare la «Mini d’oltreoceano» l’auto simbolo degli Usa a scala ridotta.