varie, 17 agosto 2008
CAROZZO
CAROZZO Stefano Savona 17 gennaio 1979. Schermidore. Medaglia di bronzo della spada a squadre alle Olimpiadi di Pechino (2008), in pedana per soli 63” nel penultimo assalto contro la Cina nella finale per il 3° posto, vinta per 45-35 • «[…] Salito in pedana al posto dell’infortunato neo-olimpionico Tagliariol, Carozzo ha sperimentato l’emozione di una missione breve ma importante, nella quale rischiava la figuraccia: pur essendo l’Italia in confortevole vantaggio e pur dovendo lui tirare solo per un minuto, un atteggiamento sbagliato avrebbe potuto complicare il turno conclusivo a Diego Confalonieri. Non è successo, anche perché Stefano non è l’ultimo degli arrivati: nel 2005 vinse la Coppa del mondo. ”Mi sono solo preoccupato di non fare danni, ma sapevo di essere all’altezza della missione”» (f. van., ”Corriere della Sera” 17/8/2008) • «Settantamila euro per un minuto di gara. Dicono che nella scherma non si guadagna, e di solito è vero, ma nel caso dello spadista Stefano Carozzo siamo su cifre da Tiger Woods e Cristiano Ronaldo: grazie ai pochi secondi di presenza nell’assalto contro la Cina con cui l’Italia ha vinto la medaglia di bronzo, il savonese ha potuto salire sul podio insieme ai compagni, ritirare la medaglia e acquisire il premio di 50 mila euro fissato dal Coni oltre ai 20 mila per l’anno di ingresso nel club Olimpico. Se fosse rimasto in panchina, Carozzo avrebbe ricevuto al massimo una stretta di mano perché un regolamento assurdo prevede che la ”riserva” non abbia lo status dei vincitori se non viene mai utilizzata. una situazione cui a volte si rimedia con qualche escamotage. Quando si può. L’infortunio di Tagliariol è stato provvidenziale per Carozzo. Anche troppo. A 68’’ dal termine della sua frazione, la penultima, e con l’Italia ormai irraggiungibile per i cinesi, il campione olimpico si è lanciato di corsa in pedana per toccare l’avversario con una ”flash”, è caduto ed è rimasto a terra dolorante. Subito è sembrato un incidente serio. Lo hanno portato fuori a braccia, mentre si lamentava come uno che è andato a sbattere contro un Tir. L’arbitro ha preso atto che l’azzurro non era in grado di continuare l’incontro e ne ha permesso la sostituzione con Carozzo, che ha avuto appena il tempo di tirare un colpo e incassarne uno prima che si concludesse la sua presenza olimpica. Poche ore dopo, il quadro clinico era meno drammatico. Tagliariol zoppicava ma stava abbastanza bene: ”Temevo uno stiramento, invece il problema è leggero”, ha spiegato mentre a Carozzo, suo compagno nell’Aeronautica militare, scappava una botta di sincerità: ”Quando l’ho visto cadere in quel modo, sono stato contento”. Insomma c’è il sospetto, e qualcosa di più, che gli azzurri si fossero accordati per far entrare appena possibile la ”riserva” e che Tagliariol abbia azzeccato un cascatone all’Inzaghi in area di rigore. Tra l’altro Carozzo si era alzato da qualche minuto per scaldarsi quasi aspettasse di veder rotolare per terra un compagno. Un raro caso di preveggenza? [...]» (’La Stampa” 17/8/2008).