Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  agosto 15 Venerdì calendario

MINGUZZI

MINGUZZI Andrea Castel San Pietro Terme (Bologna) 1 febbraio 1982. Lottatore (greco-romana). Medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino (2008) nella categoria 84 kg. Figlio di Celestina, ex pallavolitsa, e Massimo, ex lottatore (con ferramente) che a sei anni lo portò in palestra • «[...] La greco-romana è il trionfo del vero sul falso, del reale sul virtuale, della sincerità sull’ipocrisia, della lotta sul wrestling anche se la lingua inglese riunisce le due parole in una e non fa distinzioni fra chi fa sul serio e chi recita. vera la medaglia d’oro conquistata da Andrea Minguzzi, poliziotto di Imola; è vero il suo salto mortale all’indietro per festeggiare; è vero quel mischiarsi con l’avversario che in nessun altro sport è così continuo, ossessivo, soffocante. [...] Ma è vera anche la rabbia furiosa di Ara Abrahamian, armeno di Svezia, sconfitto in semifinale con una penalizzazione contestatissima che porta l’azzurro sul 2-0 ed evita il terzo ”set”. Una rabbia che è sempre la stessa, identica, quando cinque ore dopo Are va sul podio, riceve il bronzo, lo abbandona e se ne va. Un gesto condito da parole al veleno, sue e dell’ex membro svedese della federazione internazionale Pelle Svensson, che parla di ”arbitri pagati”. [...] Minguzzi conosce bene Ara Abrahamian, argento olimpico di Atene 2004. Nella lotta sai tutto dell’odore del tuo avversario, il ritmo del suo respiro, forse l’unica cosa che non incroci sono i suoi occhi perché la distanza è troppo ravvicinata. Ma [...] Abrahamian per Minguzzi non era soltanto un atleta imbattibile. Era anche una giornata di paura [...] trofeo Milone di Ostia: ”Con una testata mi fece saltare i denti superiori”. Due incisivi. [...] ”Non è certo il più forte della categoria, ma è l’unico che affronto sapendo che ho perso in partenza. Il suo stile di lotta mi dà fastidio, il mio gli permette di esprimersi al massimo”. il padre Massimo [...] ad aggiungere un altro episodio: ”Qualche tempo fa Abrahamian aveva sbeffeggiato Andrea dicendosi contento della sua qualificazione per l’Olimpiade. Come dire: con avversari come te ho lo strada spianata...”. [...]» (Valerio Piccioni, ”La Gazzetta dello Sport” 15/8/2008) • «[...] in finale ha sradicato come una cicoria gli 84 chili dell’ungherese Fodor. L’allievo di Maenza, non solo erede, aveva gli ultimi trenta secondi per riuscirci, ribaltando il match: perché la lotta greco-romana non sia solo un fandango tra orchi, infatti, l’ultimo minuto di ogni ripresa viene spaccato in due metà da trenta secondi durante le quali uno dei due (a turno per sorteggio) parte da terra a carponi e l’altro lo deve sollevare per togliergli il punto. ”Vai e staccalo” gli ha detto il suo allenatore Giuseppe Giunta. E così l’Hulk biancopiadina è andato e ha fatto volare via come uno straccetto il rivale dal tappeto e dal podio più alto: [...]» (Emilio Marrese, ”la Repubblica” 15/8/2008) • «[...] eletto da riviste quali Vanity Fair, Vogue e Glamour secondo italiano più affascinante tra quelli della spedizione a Pechino (lo batte solo Andrew Howe) [...] Minguzzi era un predestinato: il padre era a sua volta lottatore. ”Mi ha fatto conoscere solo questo sport: quando ho avuto l’età, mi ha condotto in palestra”. Allora avanti con sacrifici, pazienza e coraggio. Devi infliggerti diete [...], devi strisciare sul tappeto come un uomo-ragno, avendo sopra una bestia altrettanto pesante; oppure, quando ti mettono ”in greca”, diventi una pecorella che le mani del rivale abbrancano da tergo. [...]» (Flavio Vanetti, ”Corriere della Sera” 15/8/2008).