varie, 15 agosto 2008
Luigi Vitale, 72 anni, vedovo e ammalato. Un figlio in carcere per rapina, si prendeva cura di lui la nuora Grazia Tuccillo, 42 anni, qualche precedente per ricettazione, casalinga con sette figli uno dei quali agli arresti domiciliari
Luigi Vitale, 72 anni, vedovo e ammalato. Un figlio in carcere per rapina, si prendeva cura di lui la nuora Grazia Tuccillo, 42 anni, qualche precedente per ricettazione, casalinga con sette figli uno dei quali agli arresti domiciliari. Per il Vitale la Tuccillo cucinava, riordinava la casa, andava a riscuotergli la pensione, ma i vicini li sentivano litigare di continuo. Una settimana fa, mentre si trovavano in camera da letto, l’uomo forse allungò un po’ troppo le mani. Fuori di sé la Tuccillo cominciò a sbraitare, corse in cucina, prese un coltellaccio dal cassetto, tornò in camera e glielo piantò proprio al centro del cuore. Ancora stordita, scappò via. Dopo qualche ora, convinta dai parenti, si presentò in pigiama e pantofole al comando dei carabinieri per confessare tra le lacrime che era stata lai ad ammazzare il Vitale, il quale però la voleva molestare. Serata di domenica 10 agosto, in una palazzina costruita per gli ex terremotati in un quartiere popolare di Crispano, alle porte di Napoli.