varie, 14 agosto 2008
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DEL COLLE Beppe (Giuseppe) Torino 31 ottobre 1931. Giornalista. Caporedattore a Stampa Sera, a metà degli Anni Settanta lasciò il quotidiano del pomeriggio per andare a ricoprire il ruolo di capo redattore a ”Famiglia Cristiana”
DEL COLLE Beppe (Giuseppe) Torino 31 ottobre 1931. Giornalista. Caporedattore a Stampa Sera, a metà degli Anni Settanta lasciò il quotidiano del pomeriggio per andare a ricoprire il ruolo di capo redattore a ”Famiglia Cristiana”. Quando lasciò il settimanale cattolico per raggiunti limiti di età, andò a dirigere il settimanale cattolico torinese fondato da Mons. Chiavazza, ”Il nostro tempo”, «dove ebbe tra i suoi giovani redattori anche Marco Travaglio al quale probabilmente trasmise il proprio gusto della vis polemica giornalistica. Un gusto che Beppe Del Colle non ha perso nonostante l’età e che continua ad esercitare ancora oggi anche come editorialista di Famiglia Cristiana» (’La Stampa” 14/8/2008). Nell’agosto 2008 grandi polemiche per un editoriale molto critico col governo Berlusconi: «[...] Del Colle [...] arriva ad augurarsi che ”non si riveli vero il sospetto di Esprit (antica rivista cattolica francese ndr) che da noi stia rinascendo, sotto altre forme, il fascismo”. Il settimanale anticipa l’editoriale per controbattere alle accuse di ”cattocomunismo” e ”criptocomunismo” che gli erano arrivate dal sottosegretario Giovanardi e dal capogruppo del Pdl alla Camera Gasparri, dopo le critiche del settimanale al ”paese da marciapiede”, che tra la ”caccia agli accattoni”, il ”gioco dei soldatini” (’neanche fossimo in Angola”) nasconde l’impotenza del governo a occuparsi sul serio della povertà che dilaga mentre i ricchi ”si impinguano”, che è il tema su cui famiglia Cristiana batte e ribatte. Ma l’effetto è quello di alimentare nuove brucianti polemiche con i medesimi Giovanardi e Gasparri, ai quali si uniscono il ministro La Russa e, indirettamente, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Criptocomunisti? ”Una volta eravamo conosciuti come un giornale di gente coraggiosa” esordisce Del Colle, alludendo alle battaglie nell’Urss e nell’est comunista. E ritorna all’’indecente” proposta del ministro Maroni di prendere le impronte a tutti i bambini Rom, origine del mese e mezzo di polemiche col governo, già bollato allora di ”razzismo” e accostato ai nazisti, che sterminarono mezzo milione di zingari. ”Se ne sono accorti in tutta Europa dove resta vivo l’orrore della discriminazione delle minoranze” scrive [...] ricordando ”la foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti alle SS, venuta alla memoria come un simbolo”. Di qui le proteste del Parlamento europeo. E la citazione da Esprit che dedica l’ultimo numero alla democrazia in crisi e prende in esame le tre ideologie del novecento, fascismo comunismo e liberalismo. Spiega Del Colle [...]: ”In una Europa dove governa la destra avanza il sospetto che la prima ad essere sconfitta sia anche la prima a rinascere, sia pure sotto altre forme. E gli esempi fatti sono il populismo di Berlusconi e l’autoritarismo di Putin [...] certo, il potere che si arroga il diritto di giudicare se una rivista possa o meno andare in giro, è un atteggiamento tipicamente fascista”, sostiene Del Colle. Ce l’ha con Gasparri ma soprattutto col cattolico Giovanardi che ”aveva detto che Famiglia Cristiana non doveva andare nelle chiese”. Lo stesso Giovanardi che nelle stesse ore punta il dito contro settimanale: ”Di fascista oggi in Italia ci sono soltanto i toni da manganellatore che consente di usare a Del Colle”. Gasparri ironizza sul direttore Sciortino (’Io questo ritorno al nazifascimo non lo vedo, ma se lui la pensa così, torni a Milano, prenda il mitra e spari, ci uniremo a lui”) e su Famiglia Cristiana ”che va malissimo, e queste polemiche rendonono il direttore intoccabile”. [...]» (Maria Grazia Bruzzone, ”La Stampa” 14/8/2008).