varie, 13 agosto 2008
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D’ANIELLO Francesco Nettuno (Roma) 21 marzo 1969. Tiratore a volo. Già campione del mondo di double skeet (2007), nel 2008 vinse la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino (2008) • «[
D’ANIELLO Francesco Nettuno (Roma) 21 marzo 1969. Tiratore a volo. Già campione del mondo di double skeet (2007), nel 2008 vinse la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino (2008) • «[...] ha la faccia e il fisico di uno di noi, uno qualsiasi. Uno che ha buona mira, ma non ha soldi e quindi fa un lavoro qualsiasi per autofinanziare la sua passione, il tiro a segno, e in 8 anni scala tutte le categorie, e arriva solo 3 anni fa in nazionale, e in un afoso pomeriggio di Pechino crolla infine in terra, felicemente stupefatto davanti al tabellone finale del double trap olimpico: primo il soldato dell’esercito americano Walton Eller, secondo ”Frà”, da Nettuno, poliziotto di pronto intervento prima di essere adottato dalle Fiamme Oro [...] ”Ho sempre avuto la tecnica, ma ero troppo emotivo [...] Ho fatto altri sport, come il judo, ma quando tiri al piattello è una sfida a te stesso [...] Un po’ ti rendi conto di quello che fanno gli altri, ma il segreto è pensare solo a come spari. Perché sennò in un attimo ti puoi mangiare tutto” [...] il nettunese più famoso dopo Bruno Conti [...] Ne ha passate tante per arrivare fin qui: poliziotto sulle volanti a Milano, ha sventato una rapina in un ufficio postale a Torino, ha sedato risse casalinghe e fra drogati a Roma. [...]» (Andrea Buongiovanni & Vincenzo Martucci, ”La Gazzetta dello Sport” 13/8/2008). «[...] ”A 13 anni papà mi fece provare a sparare col fucile a una bottiglia di plastica e la colpii, era a 15-20 metri. Papà mi disse: ”Riprova’. Centrai anche la seconda. Gli dissi: ”Ma così è troppo facile, proviamo con qualcosa che vola?’. E sparai a un uccellino, stecchendolo. Ho preso prima il porto d’armi e poi la patente: a 18 anni e un giorno, il 22 marzo 1987, ero già in Questura coi documenti giusti. Non avevo i soldi per sparare, ma ho sempre amato le armi e la caccia, in particolare quella col cane da fermo. Nella mia zona ci sono quaglie e beccacce. Ho un solo rimpianto: se avessi cominciato a 14-15 anni, avrei alle spalle 2-3 Olimpiadi. Ma la mia vera fortuna, oltre a quella di non aver mai dovuto sparare sul lavoro, è essere entrato nel Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro nel gennaio 2000”. Adesso Francesco spara oltre 20.000 cartucce all’anno: non siamo ancora ai livelli dello sceicco degli Emirati Arabi Uniti, Ahmed Al Maktoum, oro olimpico nel double trap ad Atene 2004, che arriva a 80.000 [...] l’idea che i 75.000 euro di premio Coni per l’argento verranno tassati proprio non gli va giù: ”Condivido la proposta di legge avanzata dal presidente della nostra federazione, Luciano Rossi, perché le somme arrivino intere nelle nostre tasche. Non siamo uno sport ricco”» (’La Gazzetta dello Sport” 13/8/2008).