varie, 12 agosto 2008
UBBIALI
UBBIALI Carlo Bergamo 22 settembre 1929. Ex motociclista. Vinse 9 titoli mondiali: 6 nella 125 (1951, 1955, 1956, 1958, 1959, 1960), tre nella 250 (1955, 1956, 1959), 39 Gp vinti • «[...] uno dei 5 piloti più titolati di tutti i tempi [...] ma pochi la conoscono [...] ”[...] ho fatto poco casino e pubblicità. Sono uno modesto. E una volta la tv era zero, il giornalismo idem: negli anni Cinquanta vincevi 2 gran premi, due righe e via. Oggi arrivi 3° e ti dedicano mezza pagina [...] I motori e i cambi si bloccavano, le catene e i battistrada saltavano via. Non c’era ammortizzatore di sterzo. Le gomme erano di un solo tipo e quando pioveva usavo il seghetto per dividere il tassello. Sul 250 a un cilindro, in sesta a 11 mila giri, a 245 km/h c’era da avere paura: andava via tutto imbarcato. Sen za parlare delle piste. Quando partivo da casa la mamma mi abbracciava e più passavano gli anni più mi stringeva forte [...] Cercavo di correre scientificamente, senza errori. Parlavo poco e facevo il mio lavoro. Anche come meccanico, per avere una moto perfetta. Parlavo al motore, capivo il motore, dormivo col motore. Quando il motore gira allegro l’uomo è soddisfatto [...] Nel 1955 a Monza la MV mi fece esordire in 250 per contrastare lo strapotere delle NSU. Non ero mai salito su una 250 ma in prova feci 2 decimi meglio delle 3 NSU e un secondo e mezzo meglio degli altri piloti MV. Vinsi la gara e da lì cominciai a correre in tutte e 2 le classi [...] Avevo una grande autonomia, campavo un mese con una foglia di insalata. [...]” Si ritirò a soli 31 anni [...] ”Ero stanco: giravo il mondo da 14 anni, con grandi sacrifici. In più mio fratello Maurizio si era sposato e senza lui al mio fianco non sarebbe più stata la stessa cosa” [...] provò la Ferrari. ”Nella seconda metà del ”59 provai segretamente, due volte al mese, a Monza. Dopo 3 mesi giravo sui tempi di Von Trips. Avrei dovuto riprovarci nel ’61 ma Maurizio morì e io rinunciai [...] Io ero muto. Se vincevo dicevo ”è andata bene’’ se perdevo ”è andata male’ [...] A correre in moto mi è andata bene, ma sono stato un fesso. Perché è stata una vita durissima. Non potete immaginare quando forte mi batteva il cuore per la tensione”» (Giovanni Cortinovis, ”La Gazzetta dello Sport” 23/9/2009).