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 2008  agosto 12 Martedì calendario

MILANO

cresciuto all’interno delle grandi major. Alla Exxon prima, dove ha ricoperto tutti i ruoli nel marketing e nell’area commerciale, e alla Kuwait Petroleum poi, di cui è diventato anche vicepresidente. E del mercato petrolifero conosce segreti, inefficienze, punti deboli e opportunità. Da questa esperienza è scaturita l’idea di creare una nuova organizzazione nella distribuzione dei carburanti, qualcosa di diverso, nell’interesse dei gestori e anche degli automobilisti. Partendo da una constatazione: di questi tempi, con il caro-petrolio e i prezzi di benzina e gasolio alle stelle, nonostante la tregua di questi giorni, la questione di fondo ruota attorno a un concetto: concorrenza. « da lì che può discendere un miglior servizio, a tutti i livelli, e anche un possibile abbassamento dei prezzi di vendita dei carburanti», dice Alessandro Proietti, che tre anni fa ha costituito Nuovo Progetto, che oggi raggruppa 600 impianti, e ha lanciato anche un nuovo marchio, Ego, sulla rete carburanti italiana.
Ma quali sono i vostri obiettivi? E quali vantaggi può aspettarsi l’automobilista che viene a fare il pieno in una delle vostre stazioni di servizio?
«La nostra è nuova realtà che vuole dare forza anche ai piccoli operatori indipendenti. Il traguardo è di riuscire a sviluppare una rete autonoma, ben radicata a livello locale, in grado di differenziare l’offerta e sganciata dal controllo delle grandi compagnie».
Sì, ma in termini concreti, quale può essere il risparmio su ogni litro di benzina?
«I margini in cui poter operare sono ben noti a tutti ormai. Certo, dall’efficienza e da una maggiore attenzione al servizio, si possono offrire risparmi, sacrificando parte dei profitti. E i margini di profitto possono aumentare massimizzando i volumi di vendita, quello che noi chiamiamo erogato. Direi 5 centesimi in meno al litro».
Oggi che livello di erogato rappresenta Nuovo Progetto?
«Con gli attuali 600 impianti abbiamo raggiunto 600 milioni di litri. Entro settembre abbiamo in programma un incremento a 900 impianti, e arriveremo quindi con 200 milioni di litri aggiuntivi».
Gli associati a Nuovo Progetto sono presenti in tutta Italia?
«Ancora no. La nostra regione forte è l’Emilia Romagna, insieme all’Umbria e alla Toscana. Ci siamo in alcune zone della Lombardia, del Veneto, della Campania e anche a Roma. In Sicilia ci sono due importanti punti di rifornimento. Con il marchio Ego, che riserviamo ai nuovi aderenti, contiamo di aggiungere 15 nuovi impianti entro dicembre».
Quale può essere considerato il vostro punto di forza?
«Prima di tutto offriamo ai gestori nostri soci un punto di scambio di informazioni non sensibili, e garantiamo loro, che sono forti su base locale, una serie di servizi più impegnativi che spesso li trovano impreparati, come la logistica e l’organizzazione per l’approvvigionamento dei carburanti. Alle grandi compagnie, che in seguito anche alla liberalizzazione saranno costrette a seguire strategie diverse dalle attuali, possiamo risolvere qualche problema, come quello della gestione della distribuzione finale e della presenza sul territorio».
Alla fine, però, torniamo sempre lì: da questi benefici per i piccoli gestori cosa ne guadagnerà l’automobilista?
«Se si riferisce al prezzo, l’unica vera arma era e resta una sola: la concorrenza. Ma quella effettiva, non di facciata. E gli automobilisti, attenti come sono diventati oggi, sapranno scegliere».
Gabriele Dossena