Franz Giordano, Alto Adige 10/8/2008, 10 agosto 2008
BOLZANO
Scoppia la guerra degli autobus. Autisti contro passeggeri over 60. La causa dello scontro? «Abo 60+», tariffa agevolata voluta dall’assessorato ai Trasporti. La sfruttano migliaia di utenti, ma i conducenti hanno già mandato una lettera di protesta all’assessore.
«E’ un assalto. Usano gli autobus come taxi. Così è impossibile garantire il servizio». Gli autisti Sasa non ce la fanno. Scoppia la guerra dei bus. Su un fronte i conducenti, che subiscono le esigenze degli utenti over sessanta; sull’altro le centinaia di ultrasessantenni pronti a sfruttare le corse in autobus a costo zero. Poi ci sono i politici, che in vista delle elezioni provinciali sono intenzionati a garantire un servizio a prezzi accettabili ad una fascia di popolazione economicamente debole.
Le micce del conflitto si chiamano «Abo 60+» e «corse gratis». E la bomba è già scoppiata. La protesta dei conducenti, infatti, arriva a breve distanza dalla partenza ufficiale delle due iniziative promosse dall’assessorato provinciale alla Mobilità: abbonamenti annuali da 100 euro per gli over sessanta e viaggi gratuiti per gli over 70. Negli ultimi giorni le richieste sono schizzate a quota 33mila e, in attesa di ricevere per posta il nuovo biglietto, l’esercito di utenti ha cominciato ad usufruire delle agevolazioni. Fino a fine 2008 per viaggiare gratis o con un abbonamento da 100 euro basterà solamente esibire la carta d’identità.
«Sono tantissimi - dice Gianni Paparella, delegato sindacale Sasa - sono lenti a salire e hanno richieste assurde. Pretendono di scendere vicino a casa, anche se non esiste la fermata. E’giusto favorire gli anziani, ma i politici non capiscono che il servizio peggiora. Gli over 60 rallentano il lavoro. Rischiamo di accumulare ritardi e venire attaccati dai passeggeri». Gli autisti Sasa hanno anche scritto una lettera di protesta all’assessore alla Mobilità Thomas Widmann.
«Abbiamo spiegato che a causa dei ritardi siamo costretti a correre. Un pericolo per passeggeri e pedoni. A volte facciamo frenate brusche e gli anziani - che dovrebbero trarre vantaggi dall’iniziativa - rischiano di farsi male». L’assalto è iniziato e l’aumento degli over sessanta ha già provocato alcuni effetti. Un esempio: corsa 10A, andata e ritorno dall’ospedale. In mezzo 43 fermate. Tempo ufficiale di percorrenza 45 minuti. Tempo reale? «Non teniamo neanche più il conto e la gente protesta per i ritardi - risponde Paparella - ma non ci sono solo gli anziani. Le corsie preferenziali sono insufficienti e gli autobus a metano hanno un sistema di apertura porte più lento rispetto ai modelli passati. Siamo costretti a correre e i pericoli aumentano. Inutile partire con tariffe agevolate se mancano le infrastrutture».
La Sasa, però, difende l’operazione «Abo 60+»: «E’ancora presto per le polemiche - replica Mauro Bertoldi, presidente dell’azienda - E’ vero, a volte gli anziani utilizzano gli autobus come se fossero taxi, ma per i nostri autisti la vicenda «Abo 60+» è un alibi in vista delle battaglie sindacali autunnali». «Presto? - rispondono i conducenti - Ora siamo in estate e il traffico è ancora abbastanza scorrevole, ma cosa accadrà a partire dal 10 settembre, inizio della stagione invernale, quando apriranno le scuole e ci sarà anche l’invasione degli studenti?».
Intanto i vertici Sasa contestano la posizione degli autisti sui tempi di percorrenza. «La verità sugli orari di viaggio - dice Bertoldi - la presenteremo a fine novembre, quando usciranno i dati di una ricerca comparata con i servizi in altre città italiane».
Prima della pubblicazione dei risultati della ricerca, però, gli autisti propongono una soluzione: «Aumentiamo i tempi di percorrenza: da 48 minuti ad un’ora, una corsa ogni quindici minuti e un servizio più sicuro per tutti. Intanto aspettiamo la risposta di Widmann».