Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  agosto 10 Domenica calendario

CERUTTI MAROCCO Mariella

CERUTTI MAROCCO Mariella Casale Monferrato (Alessandria) 30 luglio 1948. Poeta. Libri: Nuvole di nulla (2003), La verità del dubbio (2008). «[...] “ho un uomo, una famiglia e una costruzione di vita che sembra ben radicata. Ma io ero una bambina che osservava gli altri ridere e ho sempre sentito questo senso di esclusione e quindi fantasticavo immaginando storie di cui io non ero mai la protagonista [...] non ho cominciato da bambina a scuola. Non ho scritto nell’adolescenza, però poi ho avuto la percezione di questa inquietudine, prima in modo confuso e poi quando ho cominciato a scrivere per un mio unico lettore, mio marito [...] mi viene in mente una frase del poeta Novalis che dice: “Per quanto un poeta cerchi non troverà nient’altro che la propria anima”. E questa frase mi ha colpito perché trovo molto vero tutto ciò. Trovare la propria anima: credo che al fondo della ricerca possa essere lo scioglimento di molti dubbi” [...] ha creato il premio Cetonaverde Poesia biennale [...] “Dopo la pubblicazione di Nuvole di nulla, il mio primo libro, ho pensato a questo progetto parlando con Maurizio Cucchi e Antonio Riccardi: penso che chi ama la poesia non ama soltanto la propria, ma tutta la poesia e spero che sia riconosciuta e venga apprezzata dal maggior numero di persone possibile. Cetonaverde Poesia valorizza i giovani ed è un riconoscimento importante anche per due poeti già affermati e per la loro opera, uno italiano e uno straniero” [...] poeti della sua vita [...] “Tanti. Comincerei dalle donne, dalla Dickinson, la Plath, Cristina Campo. Amo molto Eliot, Hölderlin, Rilke; e per gli italiani Montale e Sereni. Mi piacciono anche molto le liriche Pasternak [...] che la mia è un’esigenza interiore forte e sarebbe bellissimo naturalmente poterla chiamare vocazione [...]”» (Alain Elkann, “La Stampa” 10/8/2008).