Catalogo dei viventi - Morto l’8 agosto 2008, 9 agosto 2008
GAVA Antonio Castellammare di Stabia (Napoli) 30 luglio 1930. Politico. Democristiano. Figlio di Silvio (1901-1999), tredici volte ministro dall’inizio degli anni Cinquanta fino agli anni Settanta, fu a sua volta ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo Forlani (1980-1981), delle Poste nel Craxi I e II e nel Fanfani VI (1983-1987), dell’Interno nel De Mita e nell’Andreotti VI (1988-1991)
GAVA Antonio Castellammare di Stabia (Napoli) 30 luglio 1930. Politico. Democristiano. Figlio di Silvio (1901-1999), tredici volte ministro dall’inizio degli anni Cinquanta fino agli anni Settanta, fu a sua volta ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo Forlani (1980-1981), delle Poste nel Craxi I e II e nel Fanfani VI (1983-1987), dell’Interno nel De Mita e nell’Andreotti VI (1988-1991). Eletto alla Camera nel 1972, 1976, 1979, 1983, 1987 • Uno dei tanti politici distrutti da Tangentopoli. Fama da ”padrone di Napoli” (come il padre). Quando adesso gli propongono di entrare in qualche formazione post Dc, risponde: «Guaglio’, questi sono cespugli. E i cespugli servono ai cani, sapete perché... Se ne riparla quando vi rimetterete insieme» (Corriere della Sera) • Tre giorni di carcere a Forte Braschi, dal settembre 1994 al marzo 1995 agli arresti domiciliari, il 19 maggio 2006 fu definitivamente assolto in primo grado e in appello, con una sentenza irrevocabile per ”mancata impugnazione”. Ha chiesto allo Stato un maxi risarcimento di oltre 38 milioni di euro «per la irragionevole durata del processo» cui fu sottoposto con l’accusa di associazione mafiosa: tre milioni e trecentomila euro per non aver potuto svolgere attività professionale (fu sospeso dall’Ordine degli avvocati), 10 milioni per danno fisico, 10 milioni per il danno morale, 15 milioni per il danno all’immagine • Vive a Roma con la moglie Giuliana dal 1972 • Diabetico • Ha raccontato la sua storia ne Il certo e il negato. Un’autobiografia politica (Sperling & Kupfer, 2005), scritto con Giancarlo Gava.