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 2008  agosto 07 Giovedì calendario

TOSEL

TOSEL Giampaolo Udine 26 ottobre 1940. Magistrato (in pensione). Dall’agosto 2006 giudice sportivo della A e B (calcio) • «[...] ha ricoperto l’alto compito di giudice di Cassazione. Nella giustizia del calcio ha ricoperto quasi tutti i ruoli, in quasi 20 anni: componente dell’Ufficio Indagini, nell’organico della Procura federale e poi il gran salto come giudicante: alla Commissione Disciplinare che ha sede a Milano. In prima linea nelle sentenze più delicate, a fianco del presidente Azzali e del vicepresidente Franchini, come nella delicata vicenda che ha portato il Genoa in C1. [...]» (Gianni Bondini, Carlo Laudisa, ”La Gazzetta dello Sport” 5/8/2006) • «[...] Per 35 anni ho fatto il pubblico ministero. In prima fila a Udine. Poi, da capo della Procura a Venezia. Per esempio ho inaugurato l’aula bunker a Mestre per il processo Taliercio. E nell’84 ho coordinato le indagine che portarono a sventare il sequestro Snaidero e purtroppo in quell’operazione ci furono tre morti [...] Mia figlia Federica, è penalista: ha ereditato la mia passione. Come Alessandro, l’ultimogenito che studia giurisprudenza. Filippo invece si occupa di marketing [...] sono anche immeritatemente cintura nera di judo [...] In realtà ero cintura marrone, ma ottenni il salto ad honorem per la mia attività per un centro di recupero di tossicodipendenti in cui insegnavo judo ai ragazzi. Una bella esperienza [...]» (Carlo Laudisa, ”La Gazzetta dello Sport” 23/9/2006) • «[...] Padre, alpino della Julia. Nonno, cavallerizzo di Pinerolo. Una carriera a passo di carica. Gli anni di piombo, terrorismo, Brigate rosse, l’assassinio di Giuseppe Taliercio, direttore del Petrolchimico di Marghera, il ”bunker” di Mestre. Tosel sosteneva l’accusa, giorni tremendi, sempre sotto scorta: anche in bagno. Poi il calcio. Con De Biase all’Ufficio Inchiesta, quindi alla disciplinare e, dall’estate 2006, il posto di Maurizio Laudi. Il confine è lo scandalo delle intercettazioni. Laudi scende, Tosel sale. A nominarlo, provvede Guido Rossi in persona, all’epoca commissario straordinario della Figc. Tosel e Laudi sono amici e si stimano. Hanno lavorato insieme nell’anti-terrorismo, e in ambito sportivo sempre, o quasi, l’uno ha avvicendato l’altro. Calciopoli spazza via un po’ di casta, il Consiglio superiore della Magistratura blocca le toghe impegnate in ambito sportivo. Via libera a Tosel, in pensione dal 2000 e ”notaio”, nel 2005, della retrocessione del Genoa in C1. Dicono che sia un tipo rigoroso, capace di trasformare l’incompetenza endemica in valutazioni fredde e oggettive, quanto basta per resistere alla centrifuga di un sistema che pende dalle sue tariffe, e le traduce, sempre, di pancia. Nell’ufficio della Lega, gli arriva di tutto, da tutti. Insulti, minacce. Per telefono, per fax, on line. [...] Tosel fa un mestiere e incarna una missione che stanno sulle scatole, a turno, a tutti gli italiani. [...]» (Roberto Beccantini, ”La Stampa” 17/10/2007).