ItaliaOggi 6 agosto 2008, Paolo Silvestrelli, 6 agosto 2008
Cara tv, ma quanto mi costi. ItaliaOggi 6 agosto 2008 Un milione di euro al mese. questo il debito che accumulava la tv della libertà per finanziare la programmazione delle trasmissioni e che dopo un’anno di vita ha chiuso i battenti lo scorso 31 luglio
Cara tv, ma quanto mi costi. ItaliaOggi 6 agosto 2008 Un milione di euro al mese. questo il debito che accumulava la tv della libertà per finanziare la programmazione delle trasmissioni e che dopo un’anno di vita ha chiuso i battenti lo scorso 31 luglio. Dodici milioni di debito complessivo aveva accumulato la rete di informazione del movimento di Michela Brambilla, che alla luce della cessione della società editoriale che controllava il canale, la Vittoria Media Partners, venduta lo scorso 22 maggio a Forza Italia per la cifra simbolica di due euro, come anticipato da Italia Oggi, rende più chiaro il motivo per cui dopo un solo anno di attività i vertici del partito hanno ritenuto opportuno depennare la tv dalla voce costi. Non una cessione quasi regalata della televisione satellitare che promuoveva i circoli della Brambilla, ora sottosegretario al ministero dell’ambiente, ma un conto finale che è risultato piuttosto salato anche per il primo partito d’Italia. Certo, non si può neanche non riconoscere l’utilità che la televisione satellitare ha reso durante l’anno di esistenza, soprattutto in chiave di campagna elettorale stravinta dal da Berlusconi che ha poi consegnato la vittoria finale delle elezioni. Ma forse questo può essere un altro motivo per spiegare la chiusura di una tv che avrebbe continuato ad avere una sua maggiore funzionalità in una situazione di opposizione governativa. In questa chiave di lettura potrebbe anche essere interpretata la nascita della Youdem tv, la nuova emittente del partito democratico innaugurata in questi giorni da Walter Veltroni il quale ha affermato che « si ispirerà a quella alla quale Barack Obama ha affidato molti dei suoi messaggi per vincere le primarie» o la stessa Red tv ambizioso piano editoriale lanciato dalla fondazione dell’ex ministro degli esteri Massimo D’Alema ai nastri di partenza. Tornando alla tv della libertà sembra che sin dalla sua nascita nel 11 giugno 2007, si sia rivelata poco virtuosa in termini spesa, con uno start-up molto costoso che avrebbe incamerato un debito di quasi dieci milioni di euro per i primi sei mesi di programmazione.In realtà il presidente Berlusconi si è sempre detto soddisfatto dei risultati della tv e i nuovi dirigenti di Forza Italia la avrebbero sfruttata ancora volentieri considerandola un’opportunità per la comunicazione e la visibilità politica, ma è noto ai molti che invece la vecchia guardia del partito vedesse con occhi sospettosi l’ascesa dal nulla di Michela Brabilla e che come previsto e anticipato dalle indiscrezioni sarà la titolare del futuro ministero per il Turismo. Lo stesso Giorgio Medail, ex direttore del canale, non trattiene il rammarico perchè alla luce dei dati di ascolto «pari a 6-700 mila spettatori al giorno» e’ consapevole che «costava molto lo studio ed era dispensioso il circuito delle tv private» perchè oltre ad andare in onda 24 ore su 24 con 4 ore di diretta al giorno, le repliche potevano essere viste anche su 40 televisioni regionali. Certo, ora 13 giornalisti della redazione e venti persone tra tecnici ed operatori addetti allo studio televisivo hanno perso il lavoro anche se continueranno ad essere retribuiti fino al termini del contratto stabilito, che per alcuni scade addirittura il 31 dicembre. Paolo Silvestrelli