varie, 6 agosto 2008
TOAFF
TOAFF Ariel Ancona 17 luglio 1942. Storico. Figlio di Elio, dal 1951 al 2001 rabbino capo di Roma. Dal 1971 docente di all’Università Bar Ilan (ateneo «ortodosso» di Tel Aviv), nel 2007 scatenò un pandemonio col libro Pasque di sangue. Ebrei d’Europa e omicidi rituali (il Mulino): partendo da un processo tenutosi a Trento nel 1475, sosteneva che alcune crocifissioni di bambini cristiani erano avvenute davvero, compiute da una minoranza di ebrei askenaziti fondamentalisti allo scopo di procurasene il sangue per «condire» il pane. Il fatto che la tesi si basasse su confessioni estorte sotto tortura gli valse la condanna di molti colleghi, della Knesset («il libro e l’eco che ha suscitato hanno causato danni agli ebrei, alla professione di storico in Israele e alla verità scientifica per l’offesa alla verità») e anche quella del padre: «Non sono affatto d’accordo con lui, anzi sono assolutamente contrario». Il libro fu ritirato dopo pochi giorni dalle librerie per essere ripresentato un anno dopo con una copertina meno cruenta (il particolare da un interno di farmacia dal Canone di Avicenna al posto della xilografia di Abramo che alza il coltello su Isacco), molti verbi passati dall’indicativo al condizionale e tre aggiunte: ampliato il capitolo dedicato all’uso magico e terapeutico del sangue animale o umano nell’Europa tardo medioevale, ha inserito alcune pagine sul complotto per uccidere il vescovo di Trento Giovanni Hinderbach, sostenitore dell’accusa di infanticidio contro gli ebrei dopo il ritrovamento del cadavere del piccolo Simonino e una lunga postfazione in cui risponde in maniera argomentata ai suoi critici con una nota sul «plausibile dolore dei rabbini» di fronte alla constatazione che «i princìpi dell’ebraismo non coincidono sempre con i comportamenti degli ebrei in carne ed ossa».