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 2008  agosto 06 Mercoledì calendario

ARMANDO ZENI

MILANO
A suo modo è un record: annunciare un risultato netto negativo (rosso di 9,5 milioni) del primo semestre e incassare in Borsa un rialzo del 7,51%. E’ successo ieri a Pirelli, in perdita rispetto all’utile che un anno fa di questi tempi era di 198,3 milioni per colpa soprattutto della svalutazione dell’1,36% di Telecom Italia tuttora in portafoglio al gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera. Il valore di carico delle azioni Telecom è stato infatti adeguato al prezzo di mercato del 30 giugno (1,27 euro) con una avalutazione di 155 milioni di euro.
Pesa il ribasso in Borsa di Telecom sui conti Pirelli. E i 21,2 milioni di oneri di razionalizzazione spesi sempre nei primi sei mesi del 2008 per far fronte alla difficile congiuntura. Perchè è chiaro che è il difficile momento economico ad aver causato il calo dell’Ebit (211,5 milioni, -4,4% rispetto a un anno fa) e quindi del risultato netto «significativamente influenzato - riconosce la stessa Pirelli - da fattori esteri, a partire dalla crisi finanziaria internazionale, e dalle relative ripercussioni sull’economia e sui consumi, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti che hanno colpito in modo particolare i settori automotive e immobiliare nei quali operano le due principali controllate del gruppo». Da qui la spiegazione dei 97,9 milioni del risultato operativo comprensivo del risultato da partecipazioni, sceso del 71,9% a causa «del minor contributo delle partecipiazioni di Pirelli Re, dovuto al rallentamento del mercato immobiliare, e soprattutto della rettifica di valore sulla quota in Telecom Italia».
Un brusco stop salutato però in Borsa da un forte rialzo: stranezze del mercato? In realtà, a determinare il balzo del titolo (+7,51% Pirelli e C., addirittura +9,68% Pirelli Re), sia pure in una giornata euforica in piazza Affari, sono stati proprio i risultati della società nei pneumatici, la Tyre. La spiegazione, insomma, pare tutt’altro che emotiva: semplicemente gli analisti si aspettavano dati peggiori di Tyre sulla scia dei profit warning di altri big del settore, per esempio Michelin, che hanno accusato forti flessioni nei loro target per la crisi che ha colpito il settore automobilistico e quindi le forniture di pneumatici. Pirelli Tyre, pur in un mercato difficile (e con un calo dell’utile netto da 117,4 a 101,7 milioni) ha segnato ricavi per 2,116 miliardi di euro con una crescita a cambi costanti del 3%. Insomma Pirelli sembra essersi difesa meglio di altri in conseguenza della scelta di concentrarsi sui segmenti a elevato valore aggiunto. Una scelta che fa prevedere a Tronchetti risultati per Tyre a fine anno «sostanzialmente in linea con il 2007». Per il futuro, invece, grandi aspettative sono riposte sul mercato russo dove Pirelli e Russian Technologies investiranno 250 milioni di euro nella joint-venture che realizzerà un nuovo stabilimento a Togliatti (nella regione di Samara) che avrà una capacità produttiva iniziale di 4,2 milioni di pneumatici.


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