Pierfrancesco Archetti, "La Gazzetta dello Sport" 5/8/2008;, 5 agosto 2008
«Ai grandi livelli, i giocatori sono tutti nazionali, la qualità è elevata, perciò conta la mente
«Ai grandi livelli, i giocatori sono tutti nazionali, la qualità è elevata, perciò conta la mente. Nessuno però la allena: io voglio liberarla e stimolarla, togliere lo stress o saperci convivere. Se ho preso dei traduttori simultanei, è perché gli stranieri devono capire al volo quello che insegno. Oppure gli aiuti dello psicologo, gli esercizi al computer, le letture, il potersi ricaricare con la tranquillità, l’abolizione del ritiro: quando si gioca a Monaco, ognuno dorme a casa. Potrei citare altri 10 esempi che servono per migliorare». (Jürgen Klinsmann, da quest’anno sulla panchina del Bayern Monaco)