varie, 3 agosto 2008
CONFORTOLA
CONFORTOLA Marco Santa Caterina Valfurva (Sondrio) 22 maggio 1971. Alpinista. Nell’agosto 2008, unica italiano in una missione internazionale sul K2, scampò al crollo di un seracco che spazzò via le corde fisse • «[...] tornato vivo dal K2 [...] Salvo per miracolo in quella che è stata una delle più grandi tragedie della montagna con le sue undici vittime. [...] ha subito l’amputazione di tutte le dita dei piedi a causa dei gravi congelamenti [...]» (Cristina Marrone, ”Corriere della Sera” 7/2/2010) • «[...] avevano iniziato l’attacco finale alla montagna venerdì, intorno alle 2-3 di notte. Così hanno fatto anche il valtellinese Marco Confortola e il bresciano Roberto Manni. Ma quest’ultimo durante la salita aveva rinunciato perché si era sentito male intorno ai 7.900 metri. Gli altri hanno proseguito arrivando in vetta nel tardo pomeriggio. Un primo dramma è avvenuto già al mattino di venerdì durante la salita intorno alle 11.45, quando sul complicato tratto di misto tra roccia e ghiaccio del traverso prima del Collo di Bottiglia, due alpinisti, un serbo e un coreano, sono precipitati per diverse centinaia di metri. Alle otto di sera (ora pakistana) è stato l’alpinista olandese Wilco van Rooijen, in una telefonata al campo base, ad avvertire che Confortola stava per giungere in cima. Molti alpinisti erano già lassù, una ventina. E si era fatto molto tardi così alcuni hanno bivaccato in alta quota, altri hanno tentato la discesa al buio. Ma ecco l’inaspettato: un enorme seracco di ghiaccio ha spazzato via le corde fisse sul traverso e il ”Collo di bottiglia”, il passaggio chiave, quello più complesso dell’ascesa al K2, difficilissimo da affrontare senza quelle corde. Confortola ha trascorso la notte in una buca scavata nella neve a 8.300 metri di quota e all’alba ha iniziato la discesa. [...]» (Massimo Spampani, ”Corriere della Sera” 3/8/2008). «[…] ha respirato il fascino delle vette fin da quando in prima elementare fu spedito a fare il pastore fra le cime di casa. A 19 anni ha deciso che il suo vero lavoro doveva essere la montagna e si è iscritto ai corsi di guida alpina e di maestro di sci. Per cinque anni è stato la più giovane guida alpina italiana. Parallelamente ha accumulato imprese di polso, realizzando le discese in sci delle pareti di ghiaccio più impegnative delle Alpi centrali. Nel 2004 è entrato in contatto con Agostino Da Polenza in occasione della spedizione gemella all’Everest e al K2 per celebrare il cinquantennale dell’ascensione italiana alla seconda montagna della terra. In quell’occasione insieme a Karl Unterkircher ha conquistato la vetta dell’Everest. L’anno dopo è in forma splendida. In 7 ore e 45 minuti scala una dopo l’altra le pareti nord di Ortles, Gran Zebrù, Piccolo Zebrù e Tresero. Poi parte per l’Himalaya e conquista lo Shisha Pangma 8.017 metri. Nel 2006 raggiunge l’altra cima dello Shisha Pangma e l’Annapurna, 8.091 metri, mentre nel 2007 sale il Broad Peak, 8047 metri, e il Cho Oyu, 8200 metri, quest’ultimo in 26 ore dal campo base alla cima. Nel 2008 insieme a Mondinelli e a Enzio, Confortola ha fatto parte della squadra che ha montato a 8000 metri la più alta stazione meteorologica del mondo nell’ambito del progetto Share Everest, promosso da Agostino da Polenza e dal Comitato Ev-K2-Cnr. ”Confortola è uno dei più entusiasti del nostro team – commenta Da Polenza ”. Quando stavamo partendo dal campo base dell’Everest, guardava verso la nostra stazione e ripeteva: ”Abbiamo fatto qualcosa di grande, quella stazione rimarrà per tanti anni e renderà un servizio prezioso a tutti’”» (Franco Brevini, ”Corriere della Sera” 3/8/2008).