Jodi Kantor, la Repubblica 1/8/2008, pagina 39, 1 agosto 2008
la Repubblica, venerdì 1 agosto Il giovane professore di diritto si distingueva da tutti gli altri sotto
la Repubblica, venerdì 1 agosto Il giovane professore di diritto si distingueva da tutti gli altri sotto. In una facoltà dove l´analisi economica la faceva da padrona, lui insegnava diritti, problematiche razziali e questioni di genere. Gli altri docenti sognavano una cattedra da professore ordinario, lui rifiutava quando gliela offrivano. La maggior parte dei colleghi sfornava pubblicazioni a palate, e lui neanche una. Barack Obama era una presenza fuori dagli schemi: scherzava con gli studenti sulle loro storie sentimentali, li chiamava per nome, un momento ti parlava di precedenti giudiziari e un momento dopo del Padrino. Era anche un personaggio enigmatico, tanto che molti colleghi si chiedevano come la pensasse veramente. Obama, oggi senatore dello Stato dell´Illinois e candidato alla presidenza per il Partito democratico, ha trascorso 12 anni nella facoltà di giurispridenza dell´Università di Chicago. La maggior parte degli aspiranti politici non passa per le aule universitarie ed è raro che un promettente giurista stia a tribolare in un Parlamento statale. Obama è rimasto a lungo nelle une e nell´altro, dividendo le sue settimane tra una prestigiosa facoltà e l´atmosfera assai meno rarefatta del Senato dell´Illinois. Prima di superare tutti i record di raccolta fondi nella storia delle primarie americane, Obama guidava gli studenti attraverso i trabocchetti della legislazione sul finanziamento delle campagne elettorali. Prima di contribuire a ridisegnare i confini del suo collegio elettorale per il Senato statale, rendendolo più bianco e più ricco, insegnava ai suoi studenti che i sistemi utilizzati per disegnare i confini dei collegi elettorali erano stati uno strumento per la perpetuazione del potere (con forti connotazioni razziali). E prima di proporre quello che forse sarà il test finale dell´uguaglianza razziale nel Stati Uniti - gli americani eleggeranno un presidente nero? - guidava i suoi studenti attraverso la lunga lotta degli afroamericani per ottenere l´uguaglianza di diritti. in questo austero edificio universitario che Obama ha affinato il suo stile oratorio, le sue capacità dialettiche, le sue convinzioni. «è qui che ha messo alla prova le sue idee», dice Dennis Hutchinson, un suo collega di allora. Obama era molto apprezzato dal corpo docente, ma ne restava comunque un po´ in disparte, e molti si sentivano traditi da questo suo rifiuto di farsi coinvolgere fino in fondo. «Credo che nulla di quello che succedeva in queste sale lo influenzasse», racconta un altro collega, Richard Epstein. Aveva altre faccende per la testa: durante i 12 anni passati all´università si impegnò in cinque campagne elettorali. Insegnare gli dava soddisfazione, oltre che una posizione di prestigio e una busta paga, ma non tollerava le discussioni accademiche in cui dibatteva «se mettere o non mettere una nota a piè di pagina», dice il professor Abner J. Mikva. Obama arrivò alla facoltà di legge nel 1991. Pur trovandosi nel South Side, l´area a maggioranza nera di Chicago, la facoltà era quasi completamente priva di professori di colore. Le mura slanciate dell´ateneo confinavano con un quartiere schiacciato dalla povertà e dal degrado. Nelle primarie del 2000 per la candidatura al Congresso, Bobby L. Rush, ex Pantera Nera, usò il lavoro di Obama all´università per etichettarlo come intellettuale snob ed elitario. Obama tenne tre corsi, il più originale era un seminario storico e politico oltre che giuridico su razzismo e diritti. I suoi ex studenti raccontano di quanto ci tenesse che loro comprendessero gli orrori del passato. Durante una lezione sulla razza, imitò il modo di argomentare dei bianchi che non hanno la minima idea dei problemi. «Perché i vostri amici delle case popolari si sparano addosso?», chiese facendo la voce innocente. Man mano che si diffondeva la sua fama di docente schietto e interessante, l´affluenza ai suoi corsi cresceva. Alcuni studenti cominciarono ad autodefinirsi i suoi groupies. Quelli di sinistra accorrevano a frotte, ma non sempre trovavano il conforto che cercavano. «Chi sperava in un´esperienza dottrinale, infervorante, rimaneva deluso», dice D. Daniel Sokol, un ex studente che ora insegna legge all´Università della Florida. Obama amava provocare. Voleva che i suoi studenti si sforzassero di argomentare che la vita era migliore quando c´era la segregazione, o che i neri erano atleti migliori dei bianchi. «Ricordo che pensai :"stai offendendo il mio istinto di sinistra"», racconta Mary Ellen Callahan, che oggi fa l´avvocato a Washington. Mentre la maggior parte degli studenti apprezzava il suo equilibrio, gli altri professori avrebbero preferito che prendesse posizione. Quando due colleghi gli chiesero di sostenere un controverso provvedimento contro le bande criminali, che consentiva alla polizia di Chicago di disperdere e arrestare gente che si riuniva senza un motivo chiaro per farlo, Obama discusse la questione con accuratezza, ma senza dare quasi nessun indizio sulle sue opinioni al riguardo. E non era neppure possibile ricavarle dalle pubblicazioni, visto che non ne aveva prodotta nemmeno una. Secondo Epstein non voleva legare il suo nome a qualcosa che in futuro avrebbe potuto ritorcersi contro di lui politicamente. Man mano che Obama costruiva la sua carriera politica, i suoi groupies si trasformarono in un primo nocciolo duro di sostenitori, occupandosi di distribuire volantini e organizzare centri di raccolta fondi nei loro appartamenti. Non parlò mai in classe della sua disastrosa campagna contro Rush (prese la metà dei voti del suo avversario), anche se i colleghi notarono che sembrava sfinito e che fumava più del solito. Fu in quel momento che la facoltà si affrettò a fargli l´offerta: cattedra con assunzione, un buon salario (più dei 60.000 dollari che prendeva come senatore dello Stato o dei 60.000 che guadagnava come insegnante part-time) e un posto per la moglie Michelle a capo della clinica della facoltà. «La tua carriera politica è finita»: così gli disse Daniel Fischel, all´epoca preside della facoltà. Ma Obama declinò l´offerta. Due anni dopo, decise di candidarsi al Senato. Annullò i suoi corsi e da allora non ha più insegnato. Ora, leggendo i giornali, i suoi ex studenti si rendono conto che anche quando insegnava, Obama stava raccogliendo materiale per il suo futuro politico. Jodi Kantor