Il Giornale 31 luglio 2008, Paolo Giordano, 31 luglio 2008
La cassiera in aspettativa vende più dischi di Madonna. Il Giornale 31 luglio 2008 Milano - E dunque eccola qui Giusy Ferreri, la più bella storia del nostro pop
La cassiera in aspettativa vende più dischi di Madonna. Il Giornale 31 luglio 2008 Milano - E dunque eccola qui Giusy Ferreri, la più bella storia del nostro pop. Due mesi dopo la fine di X Factor, dove è arrivata seconda per modo di dire perché nei fatti ha vinto lei, festeggia la quarta settimana di primato in classifica con un brano tormentone (Non ti scordar mai di me), vende più dischi di Madonna e dei Coldplay, fa invidia a tutti ed è la dimostrazione che crederci fino in fondo è l’unico passaporto per l’eternità che sia a disposizione di tutti. Faceva la cassiera part time in una Esselunga di Corbetta, vicino ad Abbiategrasso dove vive, e ora è lì sul tetto del mondo (pop), pronta a pubblicare un disco a ottobre che sarà uno degli eventi dell’anno alla faccia di chi non si è accorto che ormai di veloce non ci sono soltanto le email o gli sms ma anche le salite al successo. Tanto più se alle spalle ci sono la voce giusta e una gavetta fatta di speranze e porte in faccia. Allora Giusy, chissà cosa pensa oggi chi gliele ha sbattute. «Dal 2003 ho bussato a molte case discografiche ma la risposta è sempre stata la stessa: sei brava ma è troppo rischioso investire su di te». Lo ha fatto un programma televisivo, X Factor. «E pensare che non credevo potesse essere l’ideale per me. Tutti i no ricevuti fino a quel momento mi avevano inculcato l’idea di essere troppo di nicchia, troppo difficile. Avevo davvero paura di non farcela più». Però per la musica aveva fatto rinunce mica male. «Lavoravo come cassiera part time al supermercato. Tutte le settimane il lunedì, venerdì e sabato. Così mi rimanevano gli altri giorni per comporre e cercare locali dove cantare». Adesso si è licenziata. «Macché, meglio non rischiare. Non so se la musica riuscirà a diventare la mia fonte di sostentamento principale. Perciò ho chiesto la cosiddetta ”aspettativa”. In teoria dovrei rientrare al supermercato a giugno del prossimo anno. Anche mio papà mi ha consigliato di comportarmi così». Un genitore previdente. «Però piange e si commuove ogni volta che sente la mia canzone alla radio. Un aspetto di mio padre che non conoscevo». Quanto guadagnava all’Esselunga? «Preferisco non dirlo per rispetto delle mie colleghe che sono ancora lì. Comunque poco». E adesso? «Con i primi soldi mi sono comprata qualche paio di scarpe. Ne avrò una quarantina, sono la mia passione sin da quando ero una bambina». E iniziava a cantare. «Mio padre diceva sempre che avevo una voce da maschiaccio. Io a 14 anni ero già in una band rock e cantavo pezzi di Litfiba, Timoria ma anche Scorpions e Led Zeppelin. Poi ho iniziato a perfezionarmi: sono andata a scuola, ho studiato pianoforte. Imparavo i pezzi di Ella Fitzgerald, Nina Simone, Bessie Smith, Sarah Vaughan. E poi li cantavo con la mia maestra Roberta Mangiacavalli. Con lei ho imparato a usare la voce, a trattenerla, a singhiozzare e a storpiare le metriche. Sono tecniche blues che sento molto vicine alle mie possibilità». Però nel suo primo cd ci sono quasi tutte cover di altri artisti, da Patty Pravo a Caterina Caselli. E in più dicono che Non ti scordar mai di me sia troppo simile ai brani di Amy Winehouse. «Gli arrangiamenti hanno qualcosa di vicino, ma in futuro emergerà davvero la mia identità». Ad esempio con il nuovo album che dovrebbe uscire a fine ottobre. «Inizieremo a registrare tra pochi giorni. E nella scaletta finale dovrebbero esserci anche tre o quattro brani interamente scritti e composti da me». Fine della sua collaborazione con Tiziano Ferro (e Roberto Casalino), autore di Non ti scordar mai di me? «No, ci saranno altre quattro canzoni sue». Ha già composto quella per il Festival di Sanremo? Dicono che lei sarà uno degli ospiti in gara. «Se ne è parlucchiato, ma dobbiamo ancora capire bene. E credo che da ottobre la situazione sarà più chiara». Paolo Giordano