Massimo Gramellini, La Stampa 31/7/2008, pagina 1, 31 luglio 2008
Corsivo. La Stampa, giovedì 31luglio Mediaset ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube, che le carpisce a sbafo i programmi per arricchire la sua sterminata videoteca su Internet
Corsivo. La Stampa, giovedì 31luglio Mediaset ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube, che le carpisce a sbafo i programmi per arricchire la sua sterminata videoteca su Internet. Ecco una di quelle notizie che ti fanno invecchiare. Appartengo alla generazione cresciuta con la tv privata e ricordo tutti i passaggi della sua giovinezza, assai più scapestrata della mia perché vissuta sempre sul filo della legge. Mamma Rai era l’istituzione, la sicurezza, la noia. Mediaset (che allora si chiamava Fininvest) il figlio ribelle che faceva il surf sopra le regole e inondava ogni spazio non transennato. Ricordo i programmi registrati su cassetta e trasmessi dalle emittenti regionali in contemporanea per eludere il divieto della diretta nazionale. Le guerre delle antenne combattute all’ultimo interruttore: i pretori spegnevano e zio Craxi riaccendeva. La leggenda dei solenni accordi di spartizione pubblicitaria con la concorrenza, firmati il venerdì per entrare in vigore il lunedì successivo, ma resi cartastraccia durante il weekend, quando si narra che gli uomini del Biscione vendettero tutti gli spot dei mesi a venire. Che rapidità, che energia, che faccia tosta. Gli anni sono passati. Non per il proprietario, che resta un ragazzino allergico alle istituzioni persino adesso che le ha occupate. Ma per noi e per l’azienda che, raggiunta la mezza età, è costretta a usare gli antichi mezzi di Mamma Rai, le leggi, per difendersi dalle scorribande dei nuovi giovani di YouTube: pieni anch’essi di energia, rapidità, faccia tosta. E senza neanche uno zio socialista a coprire loro le spalle. Massimo Gramellini