Luca Fornovo, La Stampa 31/7/2008, 31 luglio 2008
Carlo De Benedetti punta a riorganizzare la Cir dividendo la holding (controllata al 45,4% attraverso la Cofide), in due
Carlo De Benedetti punta a riorganizzare la Cir dividendo la holding (controllata al 45,4% attraverso la Cofide), in due. Da una parte la vecchia società Cir, dove rimarrebbe il gruppo Editoriale l’Espresso insieme alle altre partecipazioni nei media; dall’altra un nuovo veicolo, più grande, denominato per ora Cir 2, che dovrebbe essere quotato in Borsa verso fine anno, raggruppando tutte le attività industriali: Sorgenia (energia), Sogefi (componenti per auto), Hss (sanità) e Jupiter (servizi finanziari). Secondo quanto risulta a La Stampa una bozza preliminare del piano di scissione di Cir, che dovrebbe essere assistita da Mediobanca in qualità di advisor, sarebbe già stato presentato a Borsa italiana e Consob. Già oggi l’«ipotesi sdoppiamento» potrebbe essere sottoposta dall’Ingegnere e dal management di Cir al vaglio del consiglio d’amministrazione che si riunirà per approvare i risultati del primo semestre 2008. L’obiettivo della riorganizzazione è separare un business con caratteristiche particolari come quello dell’editoria dagli altri settori in cui opera Cir. Il settore media, secondo una fonte vicina al dossier, richiederebbe di essere gestito separatamente da un management in grado di definire delle strategie mirate e richiede fabbisogni finanziari diversi da quelli di attività che sono ancora in fase di sviluppo, come Sorgenia e Hss. Insomma, lo sganciamento dell’editoria dalle altre attività avrebbe finalità industriali: far emergere il valore di società non quotate come Sorgenia e Hss. Ma avrebbe anche logiche di mercato: azionisti e investitori di Cir sono stati in parte penalizzati dall’andamento generalmente poco brillante dei titoli editoriali e in particolare del gruppo l’Espresso. Numeri alla mano: negli ultimi sei mesi l’Espresso ha ceduto a Piazza Affari il 39,9% contribuendo in parte al ribasso di Cir (-19,9% nello stesso periodo). Tornando all’operazione, ancora in corso di definizione, la scissione dovrebbe prevedere da un lato il mantenimento in capo alla società scissa, la Cir 1 (già quotata), delle attività media e quindi la corazzata editoriale dell’Espresso che può contare su 3.400 dipendenti e su attività come il quotidiano La Repubblica, 16 quotidiani locali, le tre emittenti nazionali Radio Deejay, Radio Capital e M2O, la rete televisiva nazionale All Music e tanti siti internet, tra cui Kataweb. Attività che nel 2007 hanno generato ricavi per 1.100 milioni. Dall’altro lato, la scissione prevede, poi, il trasferimento mediante scissione parziale proporzionale dell’utility Sorgenia, di Sogefi (sospensioni e filtri per auto), Hss (gestione di residenze sanitarie assistenziali e ospedali) e Jupiter Finance (crediti problematici) a favore di una società beneficiaria che dovrebbe essere ammessa da Borsa italiana alla quotazione. La Cir 2 potrà contare su 9 mila dipendenti e un business più ricco di quello della Cir 1: nel 2007 le attività industriali hanno fatturato 3.115 milioni. I tempi della scissione, secondo fonti finanziarie, sarebbero piuttosto stretti: entro ottobre l’assemblea straordinaria dei soci di Cir dovrebbe approvare l’operazione. Il via libera di Consob e Borsa italiana alla quotazione della Cir 2, salvo intoppi burocratici, potrebbe arrivare tra novembre e dicembre. Mentre l’approdo a Piazza Affari potrebbe essere a cavallo di fine anno e inizio 2009. Lo sdoppiamento verrà attuato tramite l’assegnazione ai soci della Cir 1 di azioni di Cir 2, la beneficiaria, secondo un rapporto di concambio da definire. A esito della scissione, il progetto prevede che la maggioranza dei consiglieri di Cir 1 e 2 siano indipendenti, senza sovrapposizioni fra i cda delle due società. Unica eccezione il presidente: Carlo De Benedetti dovrebbe presiedere entrambe le holding.