Panorama 31 luglio 2008, Antonella Piperno, 31 luglio 2008
Vivere da nababbi anche se c’è la crisi economica. Panorama 31 luglio 2008 Si fa presto a dire T-shirt, borse e orologi griffati
Vivere da nababbi anche se c’è la crisi economica. Panorama 31 luglio 2008 Si fa presto a dire T-shirt, borse e orologi griffati. Per capire che cosa sta capitando al lusso in questa strana estate 2008 è il caso di ripartirlo, con gergo sociologico, in «accessibile», «aspirazionale» e in «über luxury». I primi due destinati al ceto medio-alto e oggi in crisi nera, il terzo, quello dei milionari, inattaccabile dalla recessione, tanto da avere raggiunto nel 2007 a livello mondiale un mercato da 160 miliardi di euro, con una previsione di 180 miliardi per il 2010. vero che davanti al fuggi fuggi dal Billionaire di Flavio Briatore e dagli altri templi del lusso si potrebbe pensare che anche i ricconi abbiano riposto la carta di credito gold. Ma è solo una scelta di non ostentazione, un’austerità di facciata in tempi di crisi. Si defilano, si divertono al riparo di ville e barche, però spendono, eccome se spendono. Leonardo Ferragamo, presidente dell’Altagamma, associazione di 57 imprese italiane di beni di lusso, è sicuro che la crisi non minaccerà il superluxury proprio «perché nutrito da coloro che hanno una capacità di spesa legata non al reddito ma al patrimonio». Molti dei quali, infrangendo la nuova linea del basso profilo non si sono persi il finesettimana di fine giugno che Porto Cervo ha dedicato a De Luxe, vetrina di giocattoli per milionari: dal Fashion yacht 68, con pavimento laminato in foglia d’oro e divani in coccodrillo bianco, all’ elicottero con interni Versace. Il rituale celebrativo dello sfarzo organizzato da Tom Barrack ha indicato la strada esclusiva verso cui si stanno dirigendo i gusti degli acquirenti a tanti zeri. Mica pochi: i fortunati che dispongono di più di 1 milione di dollari sono 9,5 milioni nel mondo e in Italia l’anno scorso sono aumentate del 2,5 per cento le famiglie con più di 1 milione di euro in banca. Un sondaggio dell’Astra ricerche segnala che da noi quelli che si dichiarano ricchissimi sono 1 milione 800 mila. Solo a Milano in 150 mila spendono più di 20 mila euro al mese in beni di lusso. Una voce in perenne evoluzione filosofica: tramontata l’ostentazione anni Ottanta, quando il massimo era andare in giro griffati dalla testa ai piedi, adesso, segnala Armando Branchini, docente di gestione delle imprese moda e design alla Bocconi, il vero agio risiede nell’unicità del prodotto. I ricchi snobbano le auto di serie e se proprio devono orientarsi su una Mercedes scelgono l’artigianale Maybach 579 (380 mila euro), 612 cavalli, interni di pelli d’allevamento francese e Plm, il personal liaison manager che si occupa del cliente dall’acquisto in poi, accollandosi controlli e riparazioni. Il perché di tanta ricerca di costosa originalità lo spiega il sociologo Mario Morcellini: « la risposta alla democratizzazione sociale del lusso». Traduzione: visto che le griffe si sono rese accessibili anche al ceto medio, quello altissimo ha alzato la posta, puntando su tirature limitate o su beni rifugio immateriali: vacanze in isole incontaminate e ispirate al silenzio, nuova frontiera degli eletti secondo Therry Paquot, il filosofo dell’ Elogio del lusso (Castelvecchi). Lo sa bene Tony Ghirardelli, docente di marketing dei beni di lusso alla Sapienza, nonché amministratore delegato della Quintessentially (articolo di seguito), con 4 mila soci italiani per i quali sta lanciando la linea Bespoke (su misura) con griffe come Hermès e La Perla che daranno vita a prodotti in tiratura limitatissima e senza scritta Quintessentially: troppe firme risulterebbero volgari. convinto anche lui che si stia andando verso «l’originalità dell’esperienza». A costo di dover aspettare l’auto dei sogni per 2 anni. Tanto ha pazientato Roberto Padovani, 68 anni, imprenditore di Bressanone, per la sua Zonda argento con interni rossi in struzzo, esemplare della limitatissima serie artigianale Zonda Pagani (1 milione di euro la più costosa): «Ho avuto Bentley e Rolls-Royce, ma guidare questa Zonda su misura è come indossare un vestito sartoriale». Inarrivabile. Anche se a dare una mano alla disperata rincorsa del ceto medioalto verso gli status symbol del superluxury c’è ora il canale 862 Sky con High life tv, dedicata a ricconi e sfarzi vari. « pensata per i milionari ma anche per chi il lusso lo può solo sognare» spiega l’amministratore delegato Loretta Vittorini. «In fondo è un po’ come guardare Beautiful». Antonella Piperno